TORINO - E adesso? In fondo, è da sabato notte che Vanoli se lo chiede. Che fare, adesso? Di certo l’allenatore dovrà reinventarsi l’attacco, un attacco. D’ora in poi verrà a mancare non solo il pivot, il terminale, il goleador del Torino (12 reti in granata nello scorso campionato, 3 in questo più un centro in Coppa Italia), ma anche un formidabile trascinatore, un bomber scardina-difese, un punto di riferimento superiore sia in campo sia nello spogliatoio per il suo alto indice di combattività e la forte personalità. Un dramma sportivo e umano, per Zapata. Una voragine, un disastro per il Torino, per le potenzialità e i destini della squadra.
I sostituti di Zapata
E aggiungiamo subito un’altra riflessione: quali ricadute avrà l’assenza di Duvan anche per il rendimento di Adams (pure lui autore di 3 reti in campionato e una in Coppa), finora dimostratosi capace di trovare un’intesa ottima con il colombiano fra la trequarti e il limite dell’area? Dai e vai, finte, scatti, veli col pallone rasoterra, interscambi, triangolazioni e passaggi in profondità. Lo scozzese dovrà raddoppiare gli sforzi e l’inventiva, anche perché gli altri compagni d’attacco rimasti, Sanabria e Karamoh, sono quello che sono: non certo due garanzie di rendimento. Negli ultimi anni, solo una volta il paraguaiano era riuscito ad andare (incredibilmente) oltre la sua media-gol di 5, 6 reti a stagione: 12 timbri nel 2022-’23. E pure adesso il paraguaiano ha fatto ben poco: appena un gol in 5 presenze, Coppa Italia compresa, con un andamento decisamente anonimo.
Ancor peggio Karamoh, zero squilli in 6 spezzoni. La sua stagione più prolifica in granata nel 2022-’23 (4 gol), miglior bottino del suo ultimo lustro abbondante. In aggiunta, va poi ricordato che dei tre attaccanti rimasti (lo scozzese, il paraguaiano e il francese) nessuno ha le caratteristiche specifiche del classico centravanti che ha Zapata. Sono più seconde punte, punte leggere. Vanoli dovrà cambiare per forza il modo di gestire la manovra offensiva. Anche il gioco aereo (i gol di testa: una specialità sopraffina di Duvan) risulterà condizionato negativamente, per forza di cose.
Le soluzioni di Vanoli
E tutte quelle volte in cui Zapata si dimostrava bravo e intelligente a prendersi dei falli a centrocampo per far rifiatare la squadra? E tutte quelle volte in cui svettava persino in fase difensiva, in certi tackle davanti alla propria area oppure nei rinvii di testa a due passi da Milinkovic Savic sugli angoli altrui? Dato il fisico e le caratteristiche tecniche, Sanabria potrà tornare ad agire anche da falso nove come a lungo aveva fatto con Juric: non lontano dai movimenti di Adams, tanto più se in campo ci sarà anche il ritrovato Vlasic (debutto stagionale nel finale di San Siro, con gol su rigore). «Nikola potrà rivelarsi un giocatore molto importante per noi per le sue qualità nel dribbling, nel saltare l’uomo e creare la superiorità numerica, negli inserimenti, nell’inventiva palla al piede, negli assist in profondità e pure al tiro», diceva una settimana fa Vanoli. A maggior ragione adesso, quelle del croato saranno tutte vocazioni tecniche da coltivare sempre più e meglio sia da mezzala offensiva nel canonico 3-5-2, sia in un tridente leggero con la difesa a 3 oppure a 4.
Ma più di tanto in questa sosta Vanoli non potrà sbizzarrirsi, quanto a esperimenti e revisioni tattiche. Vlasic e Karamoh sono sì restati a Torino, ma Sanabria è volato in Paraguay e Adams in Scozia. Il Ché potrà rivedersi al Fila tra due mercoledì, il sudamericano invece solo il giorno dopo, il 17. E domenica 20 il Toro giocherà a Cagliari. Senza dimenticare che sono infortunati pure i due giovani jolly offensivi Njie (adduttori, lesione di 1° grado) e Ciammaglichella (adduttori, elongazione): il primo tornerà fra 3 settimane, il secondo riprenderà gli allenamenti normali tra 7 giorni. Vagnati ha promesso a Vanoli un rinforzo in attacco per gennaio. Gli attaccanti svincolati non convincono, al momento: o sono già degli ex a tutti gli effetti, o non danno garanzie sufficienti (fisico, età e motivazioni). Inoltre necessiterebbero di chissà quante settimane per ritrovare una forma un minimo decente. Il dt preferisce aspettare: questo sta ripetendo agli agenti che lo chiamano con in mano un book di foto. Insomma: Vanoli, pensaci tu.