L'infortunio di Duvan Zapata, non c'è nemmeno più bisogno di ripeterlo, è una mazzata tremenda per il Toro. Molto più grande rispetto al solo apporto di reti: i granata perdono un giocatore potenzialmente da doppia cifra ogni anno e di conseguenza dovranno ricercare il bottino di gol garantito dal colombiano con altri interpreti oppure con un modo di attaccare differente. A Paolo Vanoli la risoluzione del rompicapo. L'assenza di Zapata per la restante parte di questa stagione, però, non investe soltanto la pericolosità in area di rigore avversaria, ma anche alcuni aspetti tecnico-tattici che il Toro dovrà rivedere subito.
Toro, chi sostituisce Zapata?
Innanzitutto, al reparto offensivo mancheranno peso e centimetri. Duvan è il giocatore più importante anche in altezza: 1 metro e 86 centimetri. Karamoh è 1 e 85, Sanabria 1 e 81 e Adams 1 e 75. Ma non è certo il mero dato relativo alla statuta a inquietare Vanoli, bensì i gol di testa di cui il Toro non potrà più beneficiare. Prima della gioia di San Siro, infatti, Zapata aveva realizzato le ultime otto marcature in Serie A soltanto così. Su 15 gol nella massima serie con la maglia granata, 10 sono arrivati da una capocciata. In carriera i numeri delle reti di testa sono impressionanti: 39 su 124 in A. Impossibile per il Toro trovare, anche sul mercato, un giocatore con le caratteristiche di Zapata nel gioco aereo. Ecco perché la differenza dovrà farla Vanoli: il gioco che dovranno sviluppare i granata dovrà essere a misura di peculiarità diverse. Pensare che Sanabria, Adams e Karamoh riescano di testa a mettere insieme la produttività di Duvan è un esercizio masochistico, da evitare accuratamente. Di sicuro, però, il Toro almeno non dovrà perdere efficacia in fase difensiva: sulle punizioni e sugli angoli a sfavore, infatti, l’assenza del colombiano in area sarà un problema da gestire. Probabilmente privilegiando maggiore fisicità in difesa, visto e considerato che di spilungoni abili nel gioco aereo anche in mezzo al campo non ce ne sono.
Torino 2.0: cosa cambia Vanoli
Insomma, la sosta per le nazionali servirà a Vanoli per studiare un nuovo progetto tecnico-tattico. Probabilmente votato all’intensificazione delle abilità di palleggio: il modo migliore per servire queste punte, infatti, non è solo coi cross dei quinti, bensì individuando strade alternative per arrivare in area di rigore. Probabilmente, viste anche le difficoltà del reparto difensivo (tali anche con Zapata), la versione 2.0 del Toro potrebbe passare dalla difesa a quattro. Nella conferenza stampa di vigilia della sfida contro l’Inter, d’altronde, Vanoli aveva aperto più di uno spiraglio: «Nella vita c’è sempre la possibilità di cambiare, altrimenti si va a sbattere contro un muro». Lo aveva detto venerdì scorso, per cui a maggior ragione il discorso torna attuale adesso. Nel contesto di un Toro privo di Zapata e con una difesa che imbarca acqua da tutte le parti.