Cairo parla alla squadra, Vanoli: "Discorso motivazionale". Fuori contestazione

Il tecnico granata presenta la sfida contro il Como: "Basta prestazioni, servono punti. Fabregas? Un esempio"

Giornata di vigilia per il Torino, che dopo il ko subito contro il Cagliari proverà a rifarsi domani nel match contro il Como, con start alle 20.45. Il clima in casa Toro non è dei migliori, con il tifo organizzato granata che nella notte ha affisso all'esterno del Filadelfia lo striscione "Società senza un obiettivo: adesso basta, via tutti da Torino", in contestazione con proprietà e dirigenza. Nel frattempo il tecnico Paolo Vanoli in conferenza è tornato sulla sconfitta in terra sarda, e ha tracciato la strada da percorrere per risalire la corrente dopo gli ultimi risultati poco esaltanti. Un commento anche su Cesc Fabregas, avuto da calciatore nella sua esperienza al Chelsea, e soprattutto sulla visita del presidente Urbano Cairo. Il clima in casa Toro resta comunque

Torino: Vanoli su Como, Fabregas e Cairo

Così Vanoli in conferenza: "Il presidente è venuto a caricare la squadra, è stato importante mostrare unione quando le cose non vanno bene: ha fatto un discorso motivazionale". Il tecnico torna sul ko col Cagliari: "Dobbiamo mettere maggiore cattiveria e più voglia di non prendere gol, non è possibile andare sul 2-1 a Cagliari e poi perdere la partita. Ora dobbiamo pensare più punti e meno alle prestazioni per invertire il trend negativo. Stiamo giocando buone gare, ma non basta". Poi il punto sull'infermeria: "Sanabria ha avuto la febbre ma oggi sta meglio e si allena, così come Karamoh e Pedersen. Schuurs? Prosegue la riabilitazione a Londra con il professor William".

Vanoli ha parlato anche del suo collega, Fabregas: "L'ho sfidato lo scorso anno in Serie B, e l'ho 'allenato', tra virgolette, nell'esperienza al Chelsea. Un calciatore che mi ha insegnato molto, lo prendo da esempio: è stato un giocatore vincente. Il Como ha inserito diversi calciatori di qualità, ma dobbiamo guardare a noi e al nostro percorso". Su Ricci invece: "Meglio come play stile Nazionale? Se siete attenti, la variazione è stata quella lì: giochiamo con il doppio play. Lo ritengo davvero importante per uscire dalla prima costruzione, la soluzione diventa quella dopo l'infortunio di Zapata. Ricci può giocare sia da play che da mezzala, ma deve essere convinto di poter fare gol. Può sicuramente ricoprire più ruoli".

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