TORINO - Si è scoperto indispensabile che tradotto nel vocabolario calcistico significa titolare fisso. Valentino Lazaro, 28 anni, austriaco, destro naturale che viene impiegato a sinistra, in questo inizio di campionato ha sempre giocato: 741 minuti e 3 assist. Come lui, sempre in campo, Ricci e Masina. Il difensore che i granata hanno acquistato dall’Inter il 1 agosto del 2022 e riscattato, su forti insistenze di Juric, a titolo definitivo la stagione successiva per poco meno di 4 milioni (versati all’Inter) con Vanoli sta disputando la sua stagione granata più bella e luminosa. Sulle corsie esterne in questo momento è l’unico giocatore che spinge con una certa convinzione e mette in mezzo palloni invitanti, a differenza degli altri esterni che devono ancora carburare.
Si vede che sta bene e che in questo Torino si trova bene. Conosce l’ambiente e soprattutto i suoi compagni di centrocampo. Con Ricci, Linetty e Ilic gioca da diverso tempo e li segue con gli occhi pronto a ricevere il pallone. Per l’austriaco, là davanti, Zapata era un punto di riferimento importante, alzava la testa e buttava il pallone in area dove il colombiano combinava sempre qualcosa di buono, spesso riusciva anche a concretizzare l’azione nel miglior modo possibile.
Adesso con il cambiamento di modulo deve modificare anche lui il suo gioco: meno palle alte al posto di lanci bassi dentro l’area di rigore, facilmente raggiungibili da Adams. A Roma, ovviamente, scenderà in campo dal primo minuti visto che è uno dei pochi ad aver la certezza del posto fisso: considerando che la Roma dovrà attaccare per vincere e allontanare la crisi, l’austriaco molto probabilmente avrà a disposizione più varchi per spingere, arrivare al fondo e buttare dentro il pallone. Questa settimana ha provato anche le conclusione perché il suo modo di attaccare gli permette di presentarsi spesso al limite dell’area e una conclusione improvvisa potrebbe diventare decisiva. Lui ogni tanto ci prova ma Vanoli gli ha chiesto di farlo con più continuità.
Lazaro - per concludere - si è preso il Toro e non lo vuole più lasciare. Crede nell’Europa e non ha avuto difficoltà a dichiararlo ad inizio stagione e in uno dei suoi ultimi interventi: ha lo spirito giusto, è uno che non molla mai nonostante un fisico tutt’altro che da corazziere. Ma lui deve correre, spingere, crossare: ed è quello che sta facendo molto bene in questo inizio di stagione. Ora provi anche a tirare.