"Il Torino come il Barcellona": i granata volano nella tv USA. Effetto Red Bull?

Cbs Sports esaltano il passato del club: "Una storia unica, nei tempi d’oro valeva le big. Ora fa fatica..."

TORINO - L’onda lunga dell’ipotesi Red Bull, tra sogni alimentati dal marchio, la sponsorizzazione in essere da parte del brand di bibite energetiche, la stanchezza di risultati eventualmente promessi e pressoché mai mantenuti da Cairo, non si arresta. L’eco si espande fino all’al di là del mare, anzi dell’oceano parlandosi di Atlantico e nella fattispecie dell’interesse manifestato da Cbs Sports Usa nei confronti della realtà granata. Celebrata in un servizio televisivo ad hoc per la sua storia, accolta nella richiesta popolare di assistere a migliori risultati, paragonata nel racconto dei nonni all’epopea del Barcellona. Il Toro ha avuto la sua di epopea, epica nella gesta e leggendaria nella resa prima degli Anni '50, poi le cadute e la risalita fino allo scudetto del 1976, quindi il sogno acceso e parzialmente concretizzato da Mondonico a metà Anni 90, dopodiché l’oblio, il buio con minimi e radi lampi.

Il Toro come il Barcellona

Da qui una contestazione che non scende d’intensità, e un interesse al capitolo Red Bull, a oggi niente più che una suggestione se il tema è l’acquisizione del club da una figura terza rispetto a Cairo, che si mantiene vivo al di là delle effettive, concrete possibilità. «Il Torino è una società unica con le radici della storia che affondano nella tragedia di Superga - dicono dagli Stati Uniti -: poi è arrivata la B, qualche salvezza faticosa, il settimo posto come miglior piazzamento conseguito con Cairo. Presidente con il quale i granata hanno affrontato 16 volte la A e 4 la B. Una situazione difficile, tanto che i ragazzi sotto i 14 anni difficilmente scelgono il Toro, ma finiscono quasi tutti per tifare Juve». A meno di famiglie, e quelle granata sono tante, nelle quali l’appartenenza si trasmette con l’esempio, che resta addosso e determina la direzione del cuore. «Il settimo posto è poco - continuano dallo studio -: mio nonno mi parlava del Toro come una delle squadre più forti, lo metteva assieme al Barcellona».

La trattativa Cairo-Red Bull

Quindi l’attenzione torna lì, alle voci che vedono la Red Bull in odore di rivolgere un’offerta a Cairo («Sarebbe un bel binomio»). Il quale, bene ripeterlo, da parte sua non perde occasione per smentire ogni confronto e, soprattutto, ogni volontà di vendita che invece da più parti viene tenuta in seria considerazione. Chi pensa - in buona compagnia - che la Red Bull potrebbe far compiere uno scatto in avanti al Torino, sono Marco Messina e Matteo Bonetti, giornalisti della trasmissione Golazo che per Cbs Sports vedono positivamente la prospettiva di una cessione da parte di Cairo a Red Bull. Un argomento che continuerà a tenere alta l’attenzione, nonostante nulla in questa fase lasci indicare la minima apertura di una trattativa. Reale è invece la crisi nera del Torino: Vanoli aspetta il derby che precede la sosta per gli impegni delle nazionali reduce da appena una vittoria nelle ultime sette uscite (Coppa Italia compresa): un trend peggio che da retrocessione, da fallimento fin qui ammortizzato da un’ottima partenza. La rotta, però, va invertita immediatamente.

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