Ricci, il rinnovo Toro con il mercato: trattative ferme e a gennaio...

La situazione del centrocampista azzurro dopo l'infortunio: è l'unico giovane da anni in netta crescita di rendimento
Ricci, il rinnovo Toro con il mercato: trattative ferme e a gennaio...© Marco Canoniero

Partiamo da un assunto: usciti di scena Buongiorno e Bellanova, nel Toro è restato un solo giovane giocatore da anni in netta crescita di rendimento, che può già intrigare grandi club italiani e stranieri. Samuele Ricci ha 23 anni. Se non si fosse infortunato, ieri sera avrebbe giocato di nuovo da titolare contro il Belgio. Nell’estate del 2023 Lotito lo voleva, Cairo chiuse 25 milioni, il patron della Lazio cercò invano di strapparlo a una cifra inferiore. Oggi, un prezzo realistico sul mercato internazionale oscilla intorno ai 35, 40 milioni. Per gennaio si è anche già parlato di un possibile interessamento del City dopo il grave infortunio occorso al play Rodri... E ovviamente Guardiola non è l’unico allenatore di una big che sta seguendo l’evoluzione di Ricci. Il contratto di Ricci con il Torino scadrà già nel 2026. E scriviamo “già”, proprio perché per un giocatore del suo valore e delle sue potenzialità la scadenza contrattuale nel ‘26 rappresenta una problematica aperta per il club proprietario del suo cartellino, se la volontà fosse di blindarlo il meglio possibile.

Ricci e il rinnovo

Anche il suo stipendio è oltremodo sottodimensionato, anche all’interno della rosa stessa del Torino: circa 900 mila euro netti a stagione, a fronte di tetti massimi che si aggirano nel club granata a quota 2 milioni. Insomma, tanto la scadenza contrattuale quanto il suo stipendio basso costituiscono due possibili varchi attraverso cui infilarsi, per un candidato acquirente. Morale: un club determinato a tenerlo il più possibile, dovrebbe al più presto prolungargli il contratto fino al 2029 (il massimo possibile, 5 anni), e adeguargli lo stipendio, aumentarglielo considerevolmente. Anzi, avrebbe già dovuto fare tutto questo. Invece risulta che le trattative per il rinnovo tra Cairo, Vagnati, Ricci e il suo agente non siano ancora cominciate. Tutto fermo o quasi, anche se già all’inizio della scorsa estate il club aveva trovato una sorta di accordo filosofico con Ricci per un rinnovo da svilupparsi entro l’autunno. Ma, fino a prova contraria, le discussioni con la calcolatrice sul tavolo non sono ancora partite, ohibò. I top club che da tempo gironzolano attorno alla figurina di Ricci, che continuano a chiedere informazioni anche solo per annusare l’aria, credono di aver compreso qual è la strategia del Torino e del giocatore.

La strategia del Torino

Una strategia tutto sommato individuata in sintonia tra Cairo e il Ricci. I rapporti tra tutte le parti sono notoriamente più che buoni. Non risulta affatto, insomma, che questi ritardi nella partenza delle trattative siano il frutto di uno scontro tra esigenze diverse. Appare piuttosto una scelta condivisa, una strategia comune. Destinata a far partire e poi decollare le trattative solo tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, con un previsto possibile accordo durante il mercato di gennaio. Proprio i buoni rapporti tra tutte le parti rappresentano il piedistallo di questo scenario, soggetto alla potenziale emersione di offerte nel corso del mese di dicembre. Le trattative stesse, di conseguenza, ci paiono destinate a seguire negli sviluppi temporali le possibili dinamiche di mercato. E se davvero una big straniera si muovesse, non potrebbe che offrire una cascata di milioni a Cairo, ma anche stipendi da favola a Ricci, con annessa una dimensione europea e ambizioni da vertice. Il passato ci ha consegnato anche rinnovi strategici, sotto l’ombrello di Cairo. Bremer resta il caso di scuola più evidente. Rinnovo ufficializzato nel febbraio del ‘22 (ma filosoficamente era già stato deciso nell’estate precedente), con cessione a luglio alla Juventus per 41 milioni più 8 di bonus (concretamente, 47 milioni circa). Samuele è un ottimo regista ed è anche un serissimo professionista, nonché il miglior talento che possiede il Torino. Dopo il Liceo Scientifico, quando ancora giocava nell’Empoli, si era subito iscritto all’Università di Economia e aveva immediatamente mostrato la sua bravura, un esame dopo l’altro. Come ha dichiarato Vagnati poco più di un mese fa: «Qualunque allenatore di qualunque club lo vorrebbe in squadra». Inutile aggiungere altro, a questo punto.

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