TORINO - Ora o mai più. Adesso lo scottante tema della condizione fisica, che ha caratterizzato la scorsa stagione e l'inizio di quella attuale, appartiene una volta per tutte al passato. Per Nikola Vlasic è arrivato il momento di riconquistare il Toro. Le giustificazioni legittime per un rendimento altalenante sono finite. Così come la questione del ruolo: da mezzala, da trequartista o in appoggio all'unica punta, come nel caso del derby, ancora non si è visto il vero Vlasic, lontanissimo parente dell'elemento ammirato al primo anno in granata. La stima degli allenatori non è mai mancata: a partire dal ct Dalic, che lo ha convocato pur impiegandolo col contagocce (appena un quarto d'ora contro la Scozia, nel match perso venerdì, e poi solo panchina contro il Portogallo), passando per Juric prima e per Vanoli adesso, che ha avuto la pazienza di aspettare il giocatore, tornato a mettere minuti nelle gambe a partire dai minuti finali della sfida contro la Lazio.
L'investimento
Contro il Monza giocherà quasi certamente dall'inizio: è in ballottaggio (da favorito) con Gineitis per rimpiazzare Ilic, ma potrebbe persino essere impiegato da trequartista alle spalle di Sanabria e Adams. "Niksi", dunque, punta a essere protagonista nel match spartiacque della stagione granata ed è più che mai uno dei simboli del momento del Toro. Se svolta Vlasic, anche i compagni possono andare di pari passo. Se invece il croato dovesse rimandare ancora l'appuntamento con una prestazione importante, Vanoli ne risentirebbe. Eccome. La società vuole ottenere risposte chiare da lui, atteso a lungo e adesso chiamato a prendere per mano il Toro nella fase più delicata del campionato. I circa 11 milioni versati nelle casse del West Ham circa un anno e mezzo fa iniziano a pesare, anche perché dal riscatto del cartellino la resa non è stata sufficiente in relazione all'investimento portato a termine. Dopo l'infortunio, nelle gare in cui Vanoli gli ha dato fiducia, i feedback di Vlasic sono stati troppo altalenanti: promosso contro Lazio, Inter e Cagliari, al cospetto di Roma (da subentrato), Como, Fiorentina e Juventus è tornato un giocatore normale. Senza spunto, senza inventiva, senza quel tocco brillante di cui il Toro avrebbe bisogno per uscire dai guai. In nazionale non è riuscito a ritrovare il sorriso, ma almeno non è stato spremuto dal punto di vista fisico.
A Vlasic il Toro chiede gol, assist e leadership
Ecco allora che Vlasic si candida prepotentemente per un ruolo da protagonista: può far male alla difesa brianzola, passando da un dialogo migliore con gli attaccanti. Vanoli è convinto che possa fare la differenza, ma i pensieri non contano più: sarà il campo il giudice supremo, come sempre. A Vlasic il Toro chiede tanto: i gol e gli assist senza dubbio, ma anche una leadership che senza Zapata a disposizione diventa vitale. Vanoli lo vede come mezzala offensiva, un ruolo che con continuità ha interpretato molto bene anche con la Croazia. Senza Ilic, dunque, gli indizi per completare il centrocampo portano tutti dritti a Vlasic.