Due gol segnati in sette partite (media di 0,28 a uscita): in un dato questo Torino riesce addirittura a peggiorare quello dei punti conquistati. Che sono cinque nelle ultime dieci per una media di 0,5 a gara. Evidentemente è innanzitutto ritrovando un minimo di brillantezza offensiva che i granata possono pensare di vincere a Empoli così da venire fuori da una crisi profonda che il pareggio di Genova non ha risolto. Anche a Marassi, infatti, è mancato l’acuto, il «guizzo» per dirla con Vanoli che avrebbe potuto regalare i tre punti.
Le parole di Vanoli
Per ottenere i quali il tecnico antepone la necessità di (ri)trovare una mentalità vincente alla scelta degli uomini. «Il primo passaggio riguarda la mentalità - le parole del tecnico -, dopodiché tutto si può fare». Come varare un tridente offensivo con Vlasic e Njie sulle corsie in appoggio a un centravanti. «Una soluzione percorribile, e d’altronde il tridente a partita in corso lo si è visto spesso. L’opzione è importante, perché sappiamo che avere uomini in grado di saltare l’uomo è fondamentale». Già, e se lo svedese spesso e volentieri ha dimostrato di avere lo spunto per lasciare alle spalle gli avversari, lo stesso non si può dire per Vlasic. Croato che agendo al centro - da mezzala atipica - al contrario fatica a trovare spazi e tempi per creare superiorità numerica. Ecco perché sarebbe a questo punto opportuno riproporlo da attaccante esterno, nella posizione in cui almeno in granata si è espresso al meglio. Anche qui, comunque, il problema prima che tattico investe le motivazioni, il lato mentale, l’aderenza alla partita dalla quale troppo spesso Vlasic è avulso. «La stima e la fiducia nei suoi confronti sono totali, ma io devo pensare a schierare la miglior formazione possibile - continua Vanoli -: gli attaccanti possono attraversare periodi bui, questo per Nikola è uno di questi. Pensi a giocare per la squadra e ne uscirà: a lui, come a tutti noi, in questo momento serve una vittoria».
Una coppia d'attacco in crisi
In base a quanto dichiarato da Vanoli il numero 10 del Torino dovrebbe sedere inizialmente in panchina, come già contro Napoli e Genoa. A Empoli, però, il suo ingresso è pressoché scontato. Sempre che a sorpresa il tecnico non decida per un 3-5-1-1 con Vlasic in appoggio a una punta (possibile, ma più bassa la probabilità che vede lo spalatino a centrocampo, visto che da mezzala le sue prestazioni sono state fin qui assai deludenti sia guardando alla fase di contenimento che alla costruzione del gioco). La coppia d’attacco, questa sera, dovrebbe quindi ancora essere quella formata da Adams e Sanabria. Due ai quali Vanoli sta cercando in ogni modo di suonare la sveglia: se il paraguaiano non segna da 64 giorni (ultima marcatura a Cagliari il 20 ottobre), lo scozzese è all’asciutto da ben 75 (da Toro-Lazio del 29 settembre). Uno sull’altro, non segnano da 139 giorni. Un’eternità calcistica. Le ultime due reti del Torino sono infatti arrivate con Njie - che ha portato i tre punti contro il Como - e con Masina che ha invece temporaneamente portato in vantaggio i granata contro il Monza prima del pareggio firmato da Djuric. «Stiamo cercando nuove soluzioni per fare gol», il mantra che va ripetendo Vanoli. Il tempo stringe, a Empoli le “nuove soluzioni” dovranno in un modo o nell’altro produrre azioni pericolose. E reti. O rete, ma quella da tre punti.