Il Torino non è riuscito a dare continuità alla vittoria contro l'Empoli e ha deluso contro il Bologna davanti i propri tifosi. Una sconfitta che ha scatenato i tifosi, che hanno continuato la loro contestazione contro Cairo, che ormai va avanti da molto tempo. Ne ha parlato anche l'allenatore dei granata, Vanoli, nel post partita in conferenza stampa, cercando di "svegliare" un po' la squadra in vista dei prossimi impegni.
Vanoli, conferenza dopo Torino-Bologna
L'allenatore del Torino ha analizzato subito la partita: "Buon primo tempo, non siamo stati cinici nelle occasioni. Karamoh ha fatto buonissima partita, ma non possiamo prendere un gol del genere. L'1-0 ci ha tagliato un po' le gambe e abbiamo avuto una reazione di confusione, senza continuare ciò che avevamo fatto nel primo tempo. Potevamo ragionare meglio, poi l'episodio del secondo gol ha chiuso la gara contro un avversario forte. Differenze con il Bologna? Lo hanno dimostrato l'anno scorso andando in Champions e ora sono cresciuti ancora con l'esperienza europea. Era un banco di prova per noi, fino alla rete di Pobega siamo stati in partita e potevamo sfruttare meglio le situazioni. Ci è mancata la qualità nelle situazioni finali"
Sulla contestazione a Cairo: "Dobbiamo pensare ai risultati. Siamo noi a dover trascinare il pubblico, stiamo facendo il massimo. Ora dobbiamo migliorare, il primo gol si può evitare tranquillamente. Dobbiamo lottare e combattere, ora un'altra trasferta importante e sappiamo qual è il nostro campionato. Se ho parlato con il presidente e Vagnati per il mercato? Non è ancora aperto. Ci confrontiamo sempre. Mi sono visto con il direttore, sì, dopo la partita". Poi l'allenatore si è soffermato sull'assenza di Zapata e su Sanabria sotto tono: "Senza Duvan si è perso responsabilità e ora deve uscire la personalità. Non ci sono problemi, ma da questi giocatori ci si aspetta di più. E anche lui lo sa". Sulle sue sensazioni: "Non mi abbatto, sono un guerriero e vado avanti dando il 110%. Se non basta, darò il 120%: io sono il responsabile, io devo spingere. Non mi sono mai arreso, non lo farò adesso".