TORINO - La contestazione - e non c'erano dubbi, naturalmente - prosegue senza prendersi nemmeno un giorno di vacanza. Sin dal momento in cui Urbano Cairo mette piede al Grande Torino. Lo accolgono sì due tifosi in cerca di un selfie, ma anche un gruppetto di persone che, oltre a invitarlo ad andarsene, gli urlano la domanda delle domande: «Prima di fine mercato una punta la prendiamo?». La risposta potrebbe arrivare a breve e ha il nome di Beto. Sabato in campo per pochi minuti con l’Everton, ieri in tarda mattinata è stato avvistato all’aeroporto di Manchester per volare in Italia. Destinazione Torino. Destinazione raggiunta, nonostante la copiosa nevicata che in Inghilterra ha fatto cancellare tanti voli. Il Toro è sempre più vicino all’ex attaccante dell’Udinese, obiettivo diventato primario in questa sessione. Con l’Everton l’intesa sta per essere raggiunta, ma servirà ancora un po’ di tempo per sistemare dettagli fondamentali per la fumata bianca. I granata vogliono chiudere con un prestito oneroso, con obbligo di riscatto fissato a 15 milioni al verificarsi di determinate condizioni. Clausole che riguardano sia i risultati del Toro che il minutaggio di Beto, il quale torna volentieri in Italia per rilanciarsi dopo 18 mesi di buio.
Beto, a Torino per restare
I granata stanno correndo proprio per evitare beffe che sarebbero fatali per un reparto orfano di Zapata: l’Atalanta si è defilata, la Roma ha in questo momento altre priorità, per cui non ha tempo di chiudere adesso. Il Toro, al contrario, su questa trattativa ha l’argento vivo addosso: sa che è una grande occasione da cogliere, anche riflettendo sul futuro. Perché se Zapata dovesse recuperare in tempo per iniziare la prossima stagione da protagonista, andrà comunque misurato l’impatto di un infortunio che per un attaccante classe ‘91 può rivelarsi un guaio irreversibile o quasi. Un problema che, in ogni caso, richiederà pazienza nel percorso di recupero. Beto arriverebbe a Torino per restare, con una formula simile a quella che garantì a Ilic il passaggio dal Verona ai granata esattamente due anni fa. Ora Vagnati deve chiudere con l’Everton: il traguardo, mai come in questo momento, è vicino.
Cairo, continua la contestazione
Nell’attesa, come detto, la contestazione resta intensissima. Durante la partita il ritornello della Maratona è come sempre incessante. Ma non è solo la curva: tutto lo stadio non smette mai di pronunciare “Cairo vattene”. Neppure quando il Toro spinge per vincere una partita stregata. Al fischio finale, poi, Cairo lascia lo stadio senza farsi vedere. Lo fa in maniera prudenziale, per evitare di rivivere il post-Bologna, caratterizzato dalla difficoltà nell’abbandonare l’impianto. Allora si era creato un vero e proprio capannello di sostenitori intenti a contestare. Civilmente, sì, ma sempre animati dalla voglia di cambiare proprietà. Assedio scongiurato e telefono rovente per fare un nuovo punto della situazione con Vagnati: ci sono tanti nomi sul tavolo, ma uno è il più caldo di tutti. Ed è proprio l’attaccante richiesto dai tifosi direttamente a Cairo prima della partita: Beto.