
TORINO - Tutto o quasi è legittimo, nel mercato, compresa la facoltà di valutare a piacimento il cartellino di un proprio giocatore. Ugualmente legittimo, però, è il rifiuto posto dalla controparte a riconoscere adeguata suddetta valutazione. L’introduzione serve a circoscrivere i fatti guardando all’ipotesi di scambio, tra Torino e Fiorentina, che prevede il passaggio di Christian Kouamé in granata è di Antonio Sanabria in viola. Si parte da un presupposto centrale: entrambi i calciatori gradiscono la destinazione. Interpellata ieri, la dirigenza dei toscani ha confermato che su Kouamé non c’è solo il Toro, che l’ivoriano è tra le altre ambito anche dall’Empoli (alla corsa si è aggiunto il Valencia) ma che ha, o meglio avrebbe già compiuto la propria scelta: l’attaccante che in Italia ha giocato anche con Prato, Cittadella e Genoa ha infatti espresso chiara la volontà di passare alla corte di Vanoli. Come d’altra parte Sanabria avrebbe pronte le valigie con direzione Firenze.
Kouame: sì al trasferimento, non al prestito
Un ottimo punto di partenza, ma non sufficiente per arrivare alle firme. Anzi in questo momento ancora lontane, a causa di una bilancia differente con la quale i due club stanno pesando i giocatori. Una distanza solo in teoria ovviabile attraverso la formula del prestito, magari con allegato un diritto, che nei fatti tra qualche mese consentirebbe a Torino e Fiorentina di riprendere il controllo dei due giocatori. Questa soluzione, tuttavia, può portare all’intesa tra le società ma non è gradita a Kouamé. Sempre da Firenze, infatti, hanno spiegato che l’ivoriano vuole passare in granata, però a una condizione. Chiede cioè al club che lo riceve di acquisirne il cartellino. Sì al trasferimento, non al prestito, è quindi la posizione di Kouamé. Una posizione che ha messo al tavolo del confronto Toro e Fiorentina con l’intento, almeno per ora presto naufragato, di trovare un accordo.
Sanabria e lo stallo
Se c’è un’intesa sul costo di Kouamé a 6 milioni, dai viola sono invece ritenuti eccessivi gli 11 chiesti da Vagnati per Sanabria. Paraguaiano che, dal capoluogo toscano, replicano valerne non più di 8. Da qui l’attuale stallo, con la necessità di abbassare il costo di Tonny - diversi gli addetti ai lavori che ritengono sproporzionata la domanda di 11 milioni - per puntare alla chiusura dell’affare. Così da consegnare a Vanoli un elemento ormai piuttosto esperto (Kouamé ha 27 anni) e adatto a interpretare il 4-2-3-1. In caso di emergenza il viola potrebbe anche agire da prima punta (con Palladino a Firenze spesso è il sostituto di Kean), per quanto le sue caratteristiche fisiche e tattiche ne privilegino l’impiego da attaccante esterno. Un ruolo che, con il modulo inaugurato dal tecnico granata a partire dal secondo tempo di Udine, nel Toro è diventato centrale.
Gli altri obiettivi
Ora, però, è soprattutto scoperto: dietro ad Adams stanno giocando Lazaro, Vlasic e Karamoh. Lazaro è adattato, e Karamoh nei piani futuri è l’alternativa al titolare (nei piani Kouamé). Per saldare la corsia destra, quella in cui adesso agisce l’austriaco, Vagnati ha sondato il terreno con l’Inter per Buchanan. Si potrà fare, magari nelle ultime battute del mercato e dopo che comunque i nerazzurri avranno consegnato a Inzaghi l’uomo che possa occupare la casella lasciata libera dal canadese: l’indiziato è Zalewski della Roma. Questo mentre proprio un ex giallorosso continua a essere trattato da Vagnati, il quale per mettere le mani su Under dovrà però avere un robusto sostegno da parte del Fenerbahce, club che detiene il cartellino del turco entrato in rotta di collisione con Mourinho. Under ha un ingaggio da 3,5 milioni netti, una cifra decisamente al di sopra del tetto di spesa imposto da Cairo in tema di emolumenti (salvo raro eccezioni inferiore ai 2 milioni). Da ricordare poi che gli agenti di Elmas, macedone in Italia visto all’opera nel Napoli e ora di proprietà del Lipsia, è stato proposto al Torino e non solo. L’operazione, anche in prestito secco, non sarebbe particolarmente difficile da confezionare.