
TORINO - La trattativa Beto è ripresa nella notte dopo che Moyes ha dichiarato alla società e soprattutto al giocatore che dopo l’infortunio di Calvert-Lewin (problema al tendine del ginicchio) vuole un nuovo attaccante e che l’ex Udinese non rientra nei suoi piani anche se è stato costretto a farlo giocare contro il Brighton per forza maggiore. Lo stesso Beto (che ha già l’accordo col Toro), dopo l’ennesimo confronto con il tecnico e i dirigenti, ha confermato con forza l’intenzione di andarsene. Alla luce di questi faccia a faccia piuttosto infuocati, i responsabili del club di Liverpool si sono messi alla caccia di una punta. Ieri, per esempio, sono andati a vedere a Dundee il marocchino Hamza Igamane, 22 anni, protagonista dei Rangers che ha vinto contro i padroni di casa dello United per 3-1. Non ha segnato ma quest’anno nella Premier scozzese in 26 partite ha realizzato 13 reti e servito 2 assist. Inoltre ha ancora un ampio margine di miglioramento e piace anche a Tottenham, Brighton, Newcastle e Aston Villa. Altra punta che piace e che l’Everton sta trattando è Ernest Nuamah (già trattato la scorsa estate), 22 anni, ghanese del Lione: solo un gol e un assist in Ligue 1 ma, rispetto a Igamane, è più esterno. Il club francese è in grave difficoltà economica e potrebbe anche cederlo. Everton attivissimo sul mercato da quando sono arrivati i Friedkin ed è ad un passo dal prendere Angelo Preciado, centrocampista dello Sparta Praga per 6 milioni.
Beto è in vendita
Tutto questo per dire che Beto è in vendita. E’ solo questione di soldi. Gli inglesi non intendono svenderlo e, per ora, restano fermi alla richiesta di 20 milioni senza condizioni che volevano mettere in granata: salvezza, presenze e gol. Niente di tutto questo e Vagnati ha accettato di farlo. Il Toro, sotto l’aspetto finanziario, è fermo a 15 milioni, offerta alzata nelle ultime ore. La distanza, dunque, non è così abissale e a 18 si potrebbe chiudere con un prestito con obbligo. Lo stesso Urbano Cairo, subito dopo la vittoria con il Cagliari, ha confermato che per quanto riguarda la punta vuole chiudere al più presto. «Tante trattative in corso ma è arrivato il momento di stringere, non voglio aspettare l’ultimo giorno per dare il giocatore a Vanoli». Non ha fatto il nome di Beto ma ha parlato di un giocatore d’un certo spessore e tra i tanti trattati è lui quello più importante. E, fatto tutt’altro che trascurabile, è il preferito da Vanoli.
Le alternative a Beto
E allora i granata puntano tutto su Beto anche se Vagnati lascia aperte altre due porte. La più importante riguarda sempre Giovanni Simeone che a Napoli è sempre meno impiegato. La possibile cessione del Cholito, però, dipende da Raspadori, altro attaccante di scorta che ha espressamente chiesto di essere ceduto. Lo vuole Ranieri e per questo i giallorossi stanno provando a rafforzare un discorso che è cominciato da alcuni giorni. Il Napoli, però, vuole oltre 20 milioni, una cifra che i giallorossi non sono disposti a riconoscere. Nei prossimi giorni Antonio Conte parlerà al giocatore. Il tecnico non vuole perderlo e cercherà di convincerlo a trovare le motivazioni giuste. Se riuscirà a trattenerlo, l’argentino potrà partire. C’è da aggiungere - per dovere di cronaca - che Simeone da diverse stagioni è un “pallino” di Cairo che negli anni passati ha provato a prenderlo in più di un’occasione. E per concludere il discorso attaccanti non bisogna buttare nel cestino delle cose impossibili l’austriaco Arnautovic, sempre più ai margini con Simone Inzaghi. L’Inter, per risparmiare sull’ingaggio visto che il giocatore è in scadenza, lo darebbe via anche gratis ma la punta preferirebbe arrivare a fine stagione in nerazzurro per poi scegliere la nuova destinazione con il cartellino in tasca. Per lui, all’orizzonte, ci sarebbe un’offerta importante da parte di una formazione araba. A meno che Vagnati, eventualmente, non riesca a convincerlo. Conclusione: pronto un rilancio del Toro per Beto. Che è in vendita. Poi si vedrà...