
TORINO - Lasciando lo stadio, venerdì sera, Urbano Cairo si è lasciato andare a un commento entusiasta sulla prestazione che Nikola Vlasic aveva appena fornito. "Ha fatto una grande partita, quando lui gira il Torino è diverso", ha commentato il presidente. Una verità incontrovertibile, d’altronde il croato è uno degli uomini di maggiore qualità della formazione di Paolo Vanoli, uno dei pochi in grado di fare davvero la differenza e cambiare il corso della partita. Ha iniziato il 2025 nel migliore dei modi: una buona prestazione contro il Parma, poi un derby da protagonista con tanto di gol dell’1-1 (la rete è stata tra l’altro un autentico lampo di bravura) e ora un’altra ottima prestazione contro il Cagliari. L’unica nota stonata in questo mese di gennaio è stata la prova insufficiente contro la Fiorentina. In questi anni ciò che è mancato a Vlasic è stata la continuità nelle prestazioni, la capacità di confermarsi partita dopo partita. Certo, non si possono ignorare i problemi legati alla pubalgia che lo hanno limitato lo scorso campionato e che non gli hanno consentito la scorsa estate di effettuare tutta la preparazione con i propri compagni di squadra. Ora però i guai fisici sono un lontano ricordo ed è anche per questo che è lecito aspettarsi da lui sempre qualcosa di positivo: il tempo dirà se la prestazione opaca di Firenze è stata un caso isolato (che può capitare a qualunque calciatore) o un sintomo di quella discontinuità che lo ha limitato nel passato.
Vlasic, quel gol alla Juve che lo ha sbloccato
Anche perché Vlasic è nel pieno della propria maturazione calcistica, ha qualità ed esperienza tale da saper gestire anche i momenti più complicati della partita. Ne è consapevole lui stesso, tanto che in estate ha voluto prendere quel numero 10 che nel mondo del calcio non sarà mai un numero come gli altri: è quello dei giocatori più rappresentativi, dei leader tecnici della squadra, di quei giocatori in grado di fare la differenza in campo in qualsiasi momento. Ma anche il numero dei giocatori in grado di inventare dal nulla una giocata decisiva, un po’ come è accaduto per esempio contro la Juventus con quel sinistro di controbalzo che non ha lasciato scampo a Di Gregorio: una conclusione perfetta per potenza e precisione. "Vorrei vedere sempre questo Vlasic", si è augurato Vanoli al termine della gara contro il Cagliari. Ma l’allenatore è parso però ottimista al riguardo: "Quel gol nel derby lo ha sbloccato". Tornando alla partita contro il Cagliari, si è capito sin dalle prime battute che Vlasic fosse particolarmente in giornata: ha trovato facilmente spazio tra le linee, ha toccato molti palloni che ha poi smistato con precisione.
Vlasic all'esame Atalanta
È stato inoltre proprio il fantasista croato a dare il via all’azione dell’1-0 lanciando nello spazio Lazaro sulla destra. La giocata che però rimane più nella mente della sua partita è la serpentina nell’area avversaria con successivo cross al bacio per il colpo di testa di Tameze, un’incornata sulla quale Caprile ha dovuto superarsi per evitare il gol. Non ha segnato, non ha fornito assist che hanno portato a una rete, ma Vlasic è risultato ugualmente uno dei migliori in campo nella partita. Il suo posto da titolare nel ruolo di trequartista centrale nel 4-2-3-1 che Vanoli ha sdoganato nelle ultime settimane non è in discussione: sarà in campo in quella posizione anche sabato contro l’Atalanta, in una partita che non sarà semplice e in cui, proprio per questo motivo, sarà ancora più importante che arrivi una prestazione di grande qualità da parte dei giocatori tecnicamente più dotati. Per Vlasic sarà una test importante: se ripeterà quanto fatto contro Parma, Juventus e Cagliari, Gasperini avrà di che preoccuparsi.