Torino, con Maripan e Coco si è rialzato il muro e sabato c'è l'Atalanta

L’intesa tra i due centrali cresce di gara in gara: a Bergamo ci sarà l’esame più complicato. Nelle ultime quattro partite la squadra di Vanoli ha subito solo due reti
Torino, con Maripan e Coco si è rialzato il muro e sabato c'è l'Atalanta© LAPRESSE

TORINO - Sì, è un esame di maturità. Non può che essere considerata così la sfida contro l'Atalanta per la difesa del Toro. Memo Maripan e Saul Coco si stanno conoscendo, stanno affinando l'intesa e la retroguardia granata ne ha tratto benefici sul lungo periodo. Nelle ultime partite, infatti, Paolo Vanoli ha trovato una quadra faticosamente cercata fino a quel momento. Promossi contro il Parma, si sono ripetuti nel derby contro la Juventus, nella trasferta di Firenze e pure in casa contro il Cagliari. Risultato? Il Toro in quattro gare ha incassato appena due reti, senza costringere Milinkovic Savic agli straordinari.  
 
Per praticamente tutto il girone d'andata con eccessiva frequenza il serbo è stato il migliore in campo delle sfide granata: una tendenza sicuramente preoccupante, che però a partire dal mese di gennaio si è ridimensionata. Grazie al grande lavoro di Maripan e Coco, due giocatori fisici, ma soprattutto due elementi che stanno imparando insieme a leggere gli spazi. Capiscono i momenti, sono sincronizzati sulle marcature e le amnesie di entrambi si sono drasticamente ridotte. Merito, in contemporanea, anche di una condizione fisica che è cresciuta molto.

Cileno in cattedra

Soprattutto in riferimento a Maripan, visto che il cileno aveva svolto a singhiozzi la preparazione estiva col Monaco. Ma da quando sta bene, Memo è salito in cattedra. Dando un senso di ordine mentale ai movimenti della retroguardia del Toro, che oggi si sta avvicinando ai livelli molto alti dell'era Juric, che al contrario di Vanoli ha goduto della disponibilità di interpreti di qualità maggiore. Ogni riferimento a Bremer, Buongiorno e Rodriguez è puramente voluto, proprio per rimarcare la differenza con i centrali attuali. Sabato, però, il livello di complessità si alzerà notevolmente, al netto della pesantissima assenza per infortunio di Ademola Lookman, sicuramente uno spauracchio in meno per il Toro. Maripan e Coco si ritrovano di fronte il secondo miglior attacco della Serie A: l’Atalanta ha realizzato 48 gol in 22 partite, più del doppio di quelli segnati dai granata, fermi a 23 marcature. I due pilastri di Vanoli dovranno gestire lo strapotere sotto porta di Mateo Retegui, uno che quest’anno segna senza soste: 16 in totale in campionato, di cui 15 dentro l’area di rigore. Un terzo di questi l’italoargentino li ha confezionati di testa: motivo in più per non far volare nemmeno una mosca sui calci piazzati a sfavore. In questo senso la differenza la dovranno fare soprattutto Maripan e Coco, due che non hanno problemi di lettura del gioco aereo: anche su questo fondamentale, nelle ultime gare, si sono distinti in chiave positiva.  
In generale, però, il Toro ha trovato la propria dimensione ideale con lo schieramento a quattro. Vanoli fa spesso riferimento a quanto sia stato “sofferto” questo passaggio, messo a punto da relativamente poco tempo: «Abbiamo cambiato modulo anche per le caratteristiche che senza Zapata potevamo migliorare in campo. E poi perché quando prendi i giocatori all’ultimo devi capire come arrivano, che condizione hanno e bisogna sapere aspettare. Questo vale per Maripan, che si doveva adattare perché in Italia il campionato è difficile». L’esame Atalanta dovrà confermare il mood delle ultime uscite: se Memo e Saul sapranno reggere l’urto, il rendimento del Toro non potrà che lievitare.

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