
Beto sì, Beto no, Beto forse. Il Torino ci riproverà, tornerà ancora all’assalto dell’Everton, però senza dissanguarsi: Cairo l’ha già ricordato chiaramente a Vagnati, per carità attenzione al portafoglio! Oggi, domani e lunedì: fi no alla mezzanotte. Tre giornate piene, volendo. D’altra parte il dt con gli agenti del centravanti portoghese (ma nazionale guineense) ha sempre tenuto lubrifi cato il canale anche in questi giorni di formali silenzi dominati dal tormentone Casadei. Beto spera ancora di levar le tende da Liverpool: vuole tornare in Italia, giocare di nuovo con continuità, rivivere le due stagioni da protagonista nell’Udinese (2021-’23, 11 e 10 gol in una trentina di partite a campionato). Giorni fa agli agenti aveva di nuovo confi dato i suoi desideri, sperava di festeggiare il compleanno a Torino: invece niente da fare, 27 anni compiuti ieri in ritiro col poco amato tecnico Moyes, senza sorrisi. Ma la partita è ancora aperta, sulla carta. E la prima (però non di mercato) si giocherà oggi: ore 16, Everton-Leicester. Con Beto unico attaccante a disposizione di Moyes, dopo il brutto infortunio al tendine del ginocchio occorso a Calvert-Lewin, il centravanti titolare di tutti questi mesi vissuti dal portoghese quasi sempre in panca, con 13 ingressi nei finali di partita e una sola gara dall’inizio (una rete; in aggiunta, 4 presenze in Efl e Fa Cup con altrettanti gol e un assist vincente). Da inizio gennaio è out (stagione pressoché fi nita) anche l’altro attaccante di riserva Broja, nonché la quarta punta in rosa, il lungodegente Chermiti. Moyes ha in mano soltanto Beto, da una settimana. E chiede rinforzi in attacco fi n da quando è arrivato (11 gennaio), dopo l’esonero di Dyche. Ancora ieri, in conferenza, il tecnico si lamentava: "Sono geloso dei giocatori acquistati da altre squadre". Occhio alla trattativa in corso con il Nottingham Forest per il centravanti Awoniyi (in ballo una trentina di milioni di euro). Il nazionale nigeriano segue le mosse condotte dall’Everton nelle ultime settimane per una pletora di altre prime punte, Igamane dei Rangers Glasgow, Nuamah del Lione, Brobbey dell’Ajax, Ferguson del Brighton. Se arriverà per tempo un nuovo centravanti per Moyes, allora Beto tornerà per davvero sul mercato, come da progetti societari e come da volontà del portoghese. Che, non si dimentichi, un preaccordo col Torino (ricordate quel primo blitz di Vagnati a Londra?).
Beto, la valutazione dell'Everton e l'offerta del Torino
L’Everton sinora ha sempre valutato Beto sui 20 milioni di euro, pur trattabili. E Vagnati non ha mai superato quota 14 milioni tra spesa per il prestito oneroso e parte fissa per l’obbligo di acquisto a giugno, però condizionato al raggiungimento di alcuni paletti (la salvezza del Torino e un numero signifi cativo di presenze di Beto in granata). L’Everton aveva tuttavia eccepito ogni volta anche sulle condizioni, non solo sulla cifra: pretende che l’obbligo di acquisto sia pressoché scontato (un paio di presenze in campo, a dir tanto). Il tiraemolla tra i club è dunque destinato a riprendere, con nuovamente in azione anche Beto tra pressioni sempre più forti sull’Everton per favorire il trasferimento in granata. Intanto da giovedì sera, per bocca di Ranieri, la Roma si è levata dalla corsa, dopo il gol di Shomurodov all’Eintracht: "Resta con noi, fine". E così Beto dell’Everton (di proprietà dei Friedkin...) non rappresenta più un potenziale paracadute in extremis per la Roma (...dei Friedkin). Per il Torino, dunque, è sparito l’avversario più pericoloso potenzialmente dietro l’angolo. E per Vanoli rimane da sperare che l’Everton da inizio gennaio ha già trovato acquisti in fretta un centravanti e riduca le richieste ai granata, pur di uscire dal labirinto: portando a casa una quindicina di milioni, invece di tenersi un centravanti indesiderato, scontento e dall’ingaggio pesante. In alternativa a Beto, nella testa di Vagnati resta l’idea di condurre un estremo tentativo pure col Napoli per avere Simeone in prestito oneroso (oppure a una cifra oscillante tra i 10 e i 12 milioni, bonus compresi): diffi cilissimo per non dire impossibile, a ieri sera, visto che Conte l’ha blindato, in assenza di sostituti dal mercato. E De Laurentiis lo valuta 15 milioni cash. Sullo sfondo, profi li modesti come Cabral (ex viola, riserva nel Benfica), Jovic (in prestito: è fuori dai piani del Milan) o André Silva (però la Red Bull Lipsia ha già prestato Elmas al Torino). Il preferito, piuttosto, sarebbe allora il giovane prodigio Downs, bomber del Colonia ai vertici della B tedesca: costa non meno di 8 milioni, però non è sul mercato, date le ambizioni di promozione del suo club. Indi per cui si deve per forza tornare a Beto, prima di tutto e sopra a tutti.
Torino ancora alla ricerca del sostituto di Zapata
Zapata si è rotto 119 giorni fa: 5 ottobre. Quattro mesi or sono. "A inizio dicembre avevo solo chiesto un attaccante", bofonchiava una settimana fa Vanoli, a dir poco sconsolato. Ma fi - nora Cairo ha sempre giudicato ben più funzionale l’operazione Casadei, con le prevedibili conseguenze sul mercato (e a bilancio) per Ilic (adesso) e per Ricci (in estate). Vediamo ora come fi nirà l’ultima partita di Urbano: un poker anche questo, dopo una sequela di momenti di buio, di rilanci e pure di qualche bluff . Ha ragione chi sostiene che Cairo si diverte da morire, in questi momenti. È il suo pane.