
Duvan Zapata si era infortunato il 5 ottobre scorso, a San Siro, Inter-Toro 3-2: lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale. Stagione finita. Sono trascorsi quattro mesi da quando il capitano si è dovuto arrendere alla scalogna che ha tarpato le ali alla sua strepitosa partenza (4 gol in 9 partite, fra campionato e Coppa Italia): c'era tutto il tempo per individuare e ingaggiare il sostituto già il 2 gennaio, all'apertura del mercato invernale. Niente da fare. Una volta di più, l'ammirevole, stoico Vanoli fa le spese delle incertezze, dei ritardi, dei rinvii societari. E così, da Beto, Arnautovic e Simeone si è arrivati ad Amine Salama, 24 anni, riserva fissa nello Stade Reims in lotta per non retrocedere.
Salama: numeri che non sorprendono
In questa stagione, l'attaccante franco-marocchino ha collezionato soltanto 459 minuti, non ha mai segnato, non ha mai dettato un assist, in Ligue 1 è subentrato in 15 finali di partita. Ovviamente, Salama farà di tutto per smentire queste credenziali, augurandogli di esplodere in granata e segnare valanghe di gol. Resta il fatto che la squadra avesse bisogno di un centravanti di sfondamento, per dirla con un lessico antico. Non è mai arrivato, lasciando senza parole Vanoli: l'ha raccontato stamane Marco Bonetto su Tuttosport. La domanda è retorica: come accidenti si possono buttare via quattro mesi così? Beto, Arnautovic, Simeone, Kouamé, Petagna, André Silva, Jovic, Downs, Messias, Okafor, Volpato: la litania dei nomi è inversamente proporzionale al risultato finale. Eppure, Vanoli sta facendo meraviglie: il pareggio di Bergamo è stato il sesto risultato utile consecutivo, dopo il periodo nero la squadra sta risalendo, nel 2025 è ancora imbattuta. Oggi è undicesima in classifica e, con 15 partite a disposizione, potrà fare ancora meglio, coronando l'obiettivo di sempre in questi anni senza gloria: il decimo posto è a portata di mano. Chissà i tifosi come sono contenti.