Vanoli sprona il Torino: "Non fermiamoci ora! Ilic ha la febbre"

Le parole dell'allenatore dei granata alla vigilia della trasferta di Parma: "Nei momenti negativi, voglio dare di più. Con nuove soluzioni abbiamo trovato continuità"
Vanoli sprona il Torino: "Non fermiamoci ora! Ilic ha la febbre"

TORINO - Il Torino di Paolo Vanoli, reduce da 2 vittorie consecutive, farà visita al Parma (dove giocò dal 1998 al 2000) nel primo match del programma del sabato della 28ª giornata di campionato. L'allenatore dei granata ci ha tenuto ad aprire la conferenza stampa della vigilia ricordando Bruno Pizzul: "Una cosa importante, mi unisco al cordoglio per Bruno Pizzul: con la società presenzieremo al funerale, è stato bello che il club abbia fatto un presente su una frase che ha detto. Sarà scritta sulla nostra maglia di Parma, è una cosa bella per un grande giornalista".

La settimana di allenamento e i ricordi di Parma

"Bene. Dopo il Milan e vengono risultati positivi, le settimane passano più veloci e sono più qualitativa. La vittoria contro il Milan ci ha dato più autostima. Ieri ha avuto la febbre Ilic, vedremo se verrà in panchina. Abbiamo recuperato Tameze, che farà parte del gruppo. Gli altri sono tutti pronti - aggiunge - Parma un ricordo bellissimo. Ho avuto il piacere di giocare in una grande squadra: se ho raggiunto grandi risultati, è stato anche grazie a questi campioni che mi hanno insegnato tanto. Così ho conquistato la Nazionale, arrivai come un gregario...Lo dico ai miei giocatori, da questa esperienza sto dietro ai giocatore che giocano meno perché puoi sempre diventare protagonista. Parma è stato l'inizio di qualcosa di fantastico, anche oggi piano piano il nuovo presidente sta ripercorrendo un po' a fatica quella storia".

Su Casadei molto attivo in fase di esecuzione 

"Sono caratteristiche che si ricercano sul mercato. Prima del mercato faticavo a trovare la profondità, l'unico con queste caratteristiche era Gineitis. Con Casadei abbiamo trovato un centrocampista funzionale al sistema di gioco. E' una presenza importante dentro l'area, lo ha dimostrato, e deve essere uno stimolo per gli altri centrocampisti ad attaccare di più l'area. Voglio più gol dalla mediana e dagli esterni, possiamo fare meglio".

Primo anno al Toro e le 100 panchine da professionista

"Nei momenti negativi, voglio dare di più. Con nuove soluzioni abbiamo trovato continuità: come lavoro e mentalità siamo cresciuti tutti, i risultati lo dicono. Ma non dobbiamo fermarci, ogni partita è una finale. Dobbiamo continuare a migliorare, serve costruire una base per il futuro - aggiunge - Delle 100 panchine non lo sapevo...(ride, ndr). Ho un difetto, che magari è un pregio, e non guardo al passato, ma spero di farne altre 100 perché vuol dire che non sto fermo. Nel percorso, la cosa che mi fa più piacere è che tutto ciò che ho fatto me lo sono conquistato. Ho avuto la fortuna di avere grandi allenatori, ma con umiltà ho imparato il lavoro. Non nego che nella prima panchina da professionista entrò un po' di paura, ma è stato un bel percorso: posso ancora migliorare, guardo sempre avanti. C'è sempre margine di crescita".

Sulle condizioni di Sanabria

"Ho due attaccanti ideali, lui e Adams: stanno facendo un grande lavoro, soprattutto da quando ci è mancato Zapata. Ci siamo lavorando bene. Sanabria, con esterni più offensivi e centrocampo che attacca di più, può essere sfruttato meglio per fare raccordo. Adams, invece, ha la profondità corta, deve migliorare nel gioco di raccordo: tante volte la nostra fase offensiva passa dalla punta. Entrambi stanno facendo gran lavoro, Adams non sta segnando ma ha fatto l'assist per Casadei a Monza. Di Sanabria mi piace la sua voglia di conquistarsi il posto e aiutare la squadra: domenica, su un calcio d'angolo, volevo aspettare a farlo entrare e lui voleva entrare subito. E' lo spirito che voglio. Come sta? Ha avuto un fastidio al ginocchio, niente di preoccupante".

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Periodo di magra per Adams

"Senza un punto di riferimento come Zapata, lavora tanto fuori dall'area: lo voglio più dentro, l'attaccante deve dettare il passaggio. Gli attaccanti più forti che ho visto, da De Vitis a Crespo, mi dicevano di mettere la palla all'incrocio dell'area piccola. Deve imparare questo, io l'ho imparato dai grandi attaccanti. Come prima stagione, Adams può solo che migliorare".

L'impatto di Elmas

"In forma è una parola grossa...Mi aspettavo un apporto importante come esperienza e qualità. I tre ragazzi nuovi mi hanno impressionato nella voglia, determinazione e mentalità che hanno portato nel gruppo. E' un giocatore tecnico, così fa meno fatica di chi deve correre di più: la furbizia è che si nasconde un po', a volte lo tolgo per farlo correre e allenarsi. Abbiamo già sprecato tante parole, ma può dare ancora molto al Toro"

Milinkovic-Savic escluso ancora dalla Serbia...

"Non ho parlato con lui, non entro nel merito delle convocazioni di un collega. Egoisticamente sono contento così lo alleno...Ma ha voglia di riconquistarsi il posto, lo sta facendo nel modo giusto: poche parole, tanti fatti"

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Vanoli, meglio allenatore o giocatore?

"Allenatore, assolutamente. E' un ruolo che mi piace molto: mi piacciono le responsabilità, l'aspetto organizzativo, è una passione. Non pensavo di averlo dentro, invece l'ho coltivato. Piace un po' meno a mia moglie, ma a me piace tanto. Giocatore bravo? Se lo dici tu, mi fa piacere...Ho lavorato, non avevo potenzialità da grandissimi livello ma lavorando ci sono stato. Ho capito le mie qualità, ma ho anche poi smesso quando mi sono dimenticato di avere qualità...Quando ho sostituito Maldini in Nazionale pensavo di essere forte quanto lui, poi ho iniziato la mia piccola discesa...Ma è stata una grande esperienza che mi porto da allenatore: ogni giorno si può migliorare e c'è sempre qualcuno di migliore".

Entusiasmo

"L'entusiasmo è benzina. Ma non deve farti diventare presuntuoso: sono qui per unire, oggi c'è un altro spirito. I tifosi lo percepiscono, a Monza avevo la pelle d'oca perché sembrava di giocare in casa. E' spinta in più fino alla fine, sappiamo quanto sia costoso andare in trasferta e non deve mai mancare lo spirito giusto. Pizzul parlava del sentirsi parte della famiglia del Toro: a volte i risultati non vengono, ma il lavoro alla lunga pagherà - aggiunge - Spirito di squadra, la crescita dei singoli o la risposta del pubblico? È tutto uno la conseguenza dell'altro: la squadra migliora il singolo e tutto questo rappresenta i nostri tifosi. E' ciò che si chiama processo, dobbiamo anche essere consapevoli che la bellezza passa dai risultati. Domani avremo un Parma che lotta per la salvezza, conosco l'ambiente e possono metterci in difficoltà. Dopo il 2-0 a Monza sembra una cosa scontata, in realtà l'abbiamo resa facile noi. E' ciò che dobbiamo fare nelle prossime gare, sapendo di doverle leggere. Il Parma ha cambiato allenatore, è un'altra insidia: dovremo stare sul pezzo, sarà una partita difficile e non dobbiamo sbagliarla come approccio".

Tanti clean-sheet

"Nel giro di sei mesi abbiamo cambiato quasi tutta la difesa. Non siamo riusciti a portare avanti un progetto: cambiare un'idea e una filosofia non è facile. Sono contento, all'inizio c'erano dubbi su Maripan ma bisogna aspettare la sua condizione migliore e oggi sta dimostrando il suo valore. Coco è partito forte, poi deve crescere sotto il livello mentale. Anche Sosa, con l'inserimento di Biraghi, deve dimostrare di essere forte: è un nazionale. E a destra c'è una bella competizione, Walukiewicz ha dimostrato duttilità e Pedersen ha potenzialità. E non dimentichiamoci Masina, all'inizio era protagonista poi con cambio modulo c'è chi ne trae vantaggio e chi meno. Dembele lo vedo crescere, ho voluto che restasse perché migliora con i giocatori forti".

Obiettivi

"E' quello che dico ai giocatori: in ogni gara trovo motivazioni, abbiamo motivazioni molto alte. A volte te le dà la classifica, a volte il processo...Volete trovare motivazioni su domani? Abbiamo sette punti in più dell'andata e migliorare ulteriormente, poi la terza vittoria di fila ed è un motivo di crescita. E ce ne sono tante altre...Chiudere il discorso di salvezza. Si parla d'Europa, ma dobbiamo prima chiudere un discorso e poi aprirne un altro. Le motivazioni saranno sempre altre. E vedremo che cosa ce le può dare, bisogna sempre trovarle"

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TORINO - Il Torino di Paolo Vanoli, reduce da 2 vittorie consecutive, farà visita al Parma (dove giocò dal 1998 al 2000) nel primo match del programma del sabato della 28ª giornata di campionato. L'allenatore dei granata ci ha tenuto ad aprire la conferenza stampa della vigilia ricordando Bruno Pizzul: "Una cosa importante, mi unisco al cordoglio per Bruno Pizzul: con la società presenzieremo al funerale, è stato bello che il club abbia fatto un presente su una frase che ha detto. Sarà scritta sulla nostra maglia di Parma, è una cosa bella per un grande giornalista".

La settimana di allenamento e i ricordi di Parma

"Bene. Dopo il Milan e vengono risultati positivi, le settimane passano più veloci e sono più qualitativa. La vittoria contro il Milan ci ha dato più autostima. Ieri ha avuto la febbre Ilic, vedremo se verrà in panchina. Abbiamo recuperato Tameze, che farà parte del gruppo. Gli altri sono tutti pronti - aggiunge - Parma un ricordo bellissimo. Ho avuto il piacere di giocare in una grande squadra: se ho raggiunto grandi risultati, è stato anche grazie a questi campioni che mi hanno insegnato tanto. Così ho conquistato la Nazionale, arrivai come un gregario...Lo dico ai miei giocatori, da questa esperienza sto dietro ai giocatore che giocano meno perché puoi sempre diventare protagonista. Parma è stato l'inizio di qualcosa di fantastico, anche oggi piano piano il nuovo presidente sta ripercorrendo un po' a fatica quella storia".

Su Casadei molto attivo in fase di esecuzione 

"Sono caratteristiche che si ricercano sul mercato. Prima del mercato faticavo a trovare la profondità, l'unico con queste caratteristiche era Gineitis. Con Casadei abbiamo trovato un centrocampista funzionale al sistema di gioco. E' una presenza importante dentro l'area, lo ha dimostrato, e deve essere uno stimolo per gli altri centrocampisti ad attaccare di più l'area. Voglio più gol dalla mediana e dagli esterni, possiamo fare meglio".

Primo anno al Toro e le 100 panchine da professionista

"Nei momenti negativi, voglio dare di più. Con nuove soluzioni abbiamo trovato continuità: come lavoro e mentalità siamo cresciuti tutti, i risultati lo dicono. Ma non dobbiamo fermarci, ogni partita è una finale. Dobbiamo continuare a migliorare, serve costruire una base per il futuro - aggiunge - Delle 100 panchine non lo sapevo...(ride, ndr). Ho un difetto, che magari è un pregio, e non guardo al passato, ma spero di farne altre 100 perché vuol dire che non sto fermo. Nel percorso, la cosa che mi fa più piacere è che tutto ciò che ho fatto me lo sono conquistato. Ho avuto la fortuna di avere grandi allenatori, ma con umiltà ho imparato il lavoro. Non nego che nella prima panchina da professionista entrò un po' di paura, ma è stato un bel percorso: posso ancora migliorare, guardo sempre avanti. C'è sempre margine di crescita".

Sulle condizioni di Sanabria

"Ho due attaccanti ideali, lui e Adams: stanno facendo un grande lavoro, soprattutto da quando ci è mancato Zapata. Ci siamo lavorando bene. Sanabria, con esterni più offensivi e centrocampo che attacca di più, può essere sfruttato meglio per fare raccordo. Adams, invece, ha la profondità corta, deve migliorare nel gioco di raccordo: tante volte la nostra fase offensiva passa dalla punta. Entrambi stanno facendo gran lavoro, Adams non sta segnando ma ha fatto l'assist per Casadei a Monza. Di Sanabria mi piace la sua voglia di conquistarsi il posto e aiutare la squadra: domenica, su un calcio d'angolo, volevo aspettare a farlo entrare e lui voleva entrare subito. E' lo spirito che voglio. Come sta? Ha avuto un fastidio al ginocchio, niente di preoccupante".

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