Rivoluzione. È questa la parola chiave per quel che riguarda le fasce in casa Torino. Rivoluzione voluta perché le scelte fatte la scorsa estate non hanno convinto: sulla destra Marcus Pedersen, arrivato per sostituire Raoul Bellanova, ha giocato poco e quando lo ha fatto non ha certo lasciato il segno, su quella sinistra Borna Sosa non ha fatto molto meglio e, dopo l’arrivo di Cristiano Biraghi a gennaio, è di fatto sparito, complice anche qualche infortunio.
Rivoluzione terzini
Tra i terzini che si sono visti poco mettiamo anche Alì Dembélé, rimasto dopo il prestito al Venezia grazie anche all’arrivo di Paolo Vanoli (tecnico che lo aveva allenato proprio in Laguna) ma che, ora che è stato deciso il cambio in panchina, potrebbe essere ceduto in prestito per poter con giocare maggiore continuità. Andrà via anche Sosa, che ufficialmente sarà un calciatore del Torino fino al 30 giugno ma di fatto ha già fatto le valigie: non verrà riscattato e tornerà all'Ajax, squadra proprietaria del suo cartellino. Pedersen è stato riscattato (l'obbligo è scattato al raggiungimento della salvezza), ma Davide Vagnati cercherà di cederlo e recuperare i soldi spesi per acquistarlo dal Sassuolo (4,5 milioni totali).
Dovrebbe invece restare Sebastian Walukiewicz (a meno di offerte irrinunciabili), che Vanoli nella seconda parte di stagione ha adattato al ruolo di terzino con il passaggio al 4-2-3-1. Non sarà il titolare ma, vista la sua duttilità e la capacità di giocare in più posizioni, potrebbe comunque rimanere. Un altro terzino a destra dovrebbe però arrivare: piace Jackson Tchatchoua del Verona, giocatore che Vagnati aveva seguito quando ancora giocava nel Charleroi, in Belgio. È ora reduce da una stagione positiva in gialloblù, fattore che ha fatto aumentare la lista di società sulle sue orme. Le novità principali per quel che riguarda il mercato in entrata sono però a sinistra, dove Vagnati ha posato i propri occhi su Archie Brown del Gent e Roman Vega dell'Argentinos Juniors.
Occhi su Brown
Partiamo da Brown: inglese, classe 2002, da due stagioni protagonista in Belgio. Con il Gent ha giocato da terzino sinistro nel 4-2-3-1, proprio il modulo che adotterà Marco Baroni. Brown è un giocatore molto duttile, ha un fisico importante (è alto 1 e 90) e può giocare anche come braccetto nella difesa a tre, ruolo che ha ricoperto (così come quello di esterno a tutta fascia a centrocampo) nell'ultimo anno. Ha chiuso la stagione con 3 gol e 6 assist tra campionato e Conference League, ma soprattutto ha dimostrato di avere ulteriori margini di crescita. Il Torino non è l'unica società italiana che lo sta osservando: sulle sue tracce c'è infatti anche la Lazio.
Anche Vega è un profilo interessante in ottica futura: è più giovane di due anni rispetto a Brown, però ha una buona personalità, come dimostra anche il fatto che in più di una partita abbia indossato la fascia da capitano dell'Argentinos Juniors. Argentino e nel giro dell'Under 23 dell'Albiceleste, è un esterno di spinta con buone doti tecniche e piace anche al Bologna, che lo segue da diversi mesi. Il prezzo si aggira tra i 6 e i 7 milioni, ma il club sudamericano vorrebbe anche una percentuale sulla futura rivendita. Vagnati ha già effettuato i primi sondaggi per entrambi i terzini e vuole tenere aperte tutte e due le strade, anche se è improbabile che possano essere fatti due innesti sulla corsia mancina, pure considerando che su quella fascia c'è Cristiano Biraghi che, dopo le buone prestazioni collezionate da quando è arrivato nel mercato invernale, verrà riscattato. Il terzino ha diversi estimatori, piace al Palermo che ha l'obiettivo di tornare in Serie A dopo aver mancato la promozione nell'ultimo campionato, ma l'intenzione del Torino è quella di confermarlo, anche per il ruolo da leader che ha saputo ritagliarsi nello spogliatoio granata. Biraghi con la sua esperienza potrebbe essere importante anche per aiutare nell'inserimento un terzino più giovane, come lo sono appunto sia Brown che Vega, due giocatori, tra l'altro, che sarebbero alla prima esperienza in Italia.