Baroni sprona il Toro: “Serve più attenzione e concretezza in attacco”

Dopo il ko di Parma e la vicinanza di Cairo, all’Olimpico gara cruciale per i granata

Il Torino di Marco Baroni è chiamato a una prova di maturità. Dopo la sconfitta per 2-1 in casa del Parma nello scorso turno, i granata vogliono rialzare la testa contro la Lazio, match in programma domani, sabato 4 ottobre, alle ore 15 allo stadio Olimpico di Roma, valido per la sesta giornata di Serie A. La situazione in classifica è delicata: appena 4 punti, quindicesimo posto e una sola vittoria all’attivo, quella contro il Pisa, che non basta per respirare. L’inizio di stagione è stato caratterizzato da un calendario ostico e da diversi episodi sfavorevoli, ma la squadra deve iniziare a fare punti per evitare di ritrovarsi subito invischiata nella lotta salvezza. In conferenza stampa Baroni ha toccato diversi argomenti, dalla vicinanza del presidente Cairo alle voci sulla panchina, passando per le questioni tattiche che potrebbero portare a novità già contro la Lazio.

Cairo vicino alla squadra: “Abbiamo lavorato duro, dispiace per Parma”

La prima riflessione di Baroni è andata alla sconfitta subita a Parma, maturata dopo una buona prestazione di squadra: “Abbiamo lavorato duro, siamo dispiaciuti per il risultato avvenuto dopo una buona prestazione. Abbiamo preso due gol su palle inattive, così come il calcio di rigore arrivato da punizione. Dobbiamo fare di più, ci abbiamo lavorato in settimana”. Un aspetto che il tecnico considera prioritario, perché la squadra deve imparare a essere più attenta nei momenti decisivi.
Fondamentale, in questo percorso, anche la vicinanza della società: “Ieri è venuto il presidente Cairo al Filadelfia. Cairo è il primo punto di riferimento: lo ringrazio per la vicinanza”, ha aggiunto Baroni, sottolineando l’importanza di avere un club compatto in una fase non semplice.

Fiducia e pressione: “Concentrato solo sul Toro”

Il tema caldo resta quello della fiducia e delle voci sul futuro della panchina. Baroni non ha nascosto le difficoltà del calendario: “Sapevamo che l’inizio sarebbe stato complicato, abbiamo incontrato sei delle prime sette squadre della classifica. Queste difficoltà vogliamo superarle e costruire. È proprio in gare come queste che dobbiamo trovare forza e solidità”.
Il tecnico ha poi risposto con fermezza alle indiscrezioni su un possibile cambio: “L’anno scorso sono cambiati il 90% degli allenatori rispetto all’anno prima, quest’anno il 60%. Un riferimento come Klopp in 24 anni ha cambiato solo due squadre, questo in Italia non potrebbe accadere perché c’è un sistema diverso. Io sono concentrato solo sul lavoro e sul Toro, non perdo energie su altro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Torino

Difesa in emergenza: assenza di Ismajli e necessità di attenzione

A preoccupare Baroni è anche la fase difensiva, dove le disattenzioni hanno pesato troppo nelle ultime settimane. L’assenza di Ismajli non aiuta: “A noi serve maggiore attenzione, un pallone può essere determinante. Dal punto di vista difensivo siamo stati bravi, a Parma abbiamo concesso solo due tiri in porta, ma non basta. Ne siamo consapevoli e bisogna lavorare di più”. L’allenatore ha insistito su un concetto chiaro: serve una crescita collettiva nella gestione dei dettagli, perché la Serie A punisce ogni minima distrazione.

Attacco da sbloccare: ipotesi due punte

Infine, uno sguardo alla fase offensiva, altro punto debole in questo avvio di campionato. Contro il Parma il Toro ha creato diverse occasioni ma ha segnato un solo gol, un bottino insufficiente: “Dal punto di vista offensivo abbiamo prodotto di più rispetto al risultato. Siamo consapevoli che serve ancora di più, ci stiamo lavorando”. Baroni non ha escluso un cambio di modulo per aumentare il peso offensivo: “Due punte? È una soluzione possibile, vediamo”.

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Il Torino di Marco Baroni è chiamato a una prova di maturità. Dopo la sconfitta per 2-1 in casa del Parma nello scorso turno, i granata vogliono rialzare la testa contro la Lazio, match in programma domani, sabato 4 ottobre, alle ore 15 allo stadio Olimpico di Roma, valido per la sesta giornata di Serie A. La situazione in classifica è delicata: appena 4 punti, quindicesimo posto e una sola vittoria all’attivo, quella contro il Pisa, che non basta per respirare. L’inizio di stagione è stato caratterizzato da un calendario ostico e da diversi episodi sfavorevoli, ma la squadra deve iniziare a fare punti per evitare di ritrovarsi subito invischiata nella lotta salvezza. In conferenza stampa Baroni ha toccato diversi argomenti, dalla vicinanza del presidente Cairo alle voci sulla panchina, passando per le questioni tattiche che potrebbero portare a novità già contro la Lazio.

Cairo vicino alla squadra: “Abbiamo lavorato duro, dispiace per Parma”

La prima riflessione di Baroni è andata alla sconfitta subita a Parma, maturata dopo una buona prestazione di squadra: “Abbiamo lavorato duro, siamo dispiaciuti per il risultato avvenuto dopo una buona prestazione. Abbiamo preso due gol su palle inattive, così come il calcio di rigore arrivato da punizione. Dobbiamo fare di più, ci abbiamo lavorato in settimana”. Un aspetto che il tecnico considera prioritario, perché la squadra deve imparare a essere più attenta nei momenti decisivi.
Fondamentale, in questo percorso, anche la vicinanza della società: “Ieri è venuto il presidente Cairo al Filadelfia. Cairo è il primo punto di riferimento: lo ringrazio per la vicinanza”, ha aggiunto Baroni, sottolineando l’importanza di avere un club compatto in una fase non semplice.

Fiducia e pressione: “Concentrato solo sul Toro”

Il tema caldo resta quello della fiducia e delle voci sul futuro della panchina. Baroni non ha nascosto le difficoltà del calendario: “Sapevamo che l’inizio sarebbe stato complicato, abbiamo incontrato sei delle prime sette squadre della classifica. Queste difficoltà vogliamo superarle e costruire. È proprio in gare come queste che dobbiamo trovare forza e solidità”.
Il tecnico ha poi risposto con fermezza alle indiscrezioni su un possibile cambio: “L’anno scorso sono cambiati il 90% degli allenatori rispetto all’anno prima, quest’anno il 60%. Un riferimento come Klopp in 24 anni ha cambiato solo due squadre, questo in Italia non potrebbe accadere perché c’è un sistema diverso. Io sono concentrato solo sul lavoro e sul Toro, non perdo energie su altro”.

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