© www.imagephotoagency.itTORINO - Mah sì, per uno come Duvan Zapata si può spendere. Niente follie, ovviamente, ma un investimento anche ingente, vale la pena di sostenerlo se si creeranno le condizioni giuste. Così sembra pensarla il Torino e soprattutto il suo presidente Urbano Cairo che normalmente è restio ad avventurarsi in operazioni in entrata che prevedono esborsi onerosi ma che se annusa l’affare cerca di non farselo scappare. Inoltre il patron granata qualcosa a Giampiero Ventura ha promesso e di conseguenza qualcosa, in termini tecnici, dovrà dargli. E il profilo di Zapata sarebbe l’ideale per annacquare il dispiacere del tecnico per la partenza di alcuni dei suoi big su cui ha costruito le fortune del Torino nell’ultimo quadriennio. Ma riuscire a convincere il Napoli del suo bomber, soprattutto alla luce della più che probabile partenza di Gonzalo Higuain, non sarà impresa facile. Vero che tra gli azzurri andrà in scena una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà soprattutto l’organico ma è altrettanto vero che partenze e arrivi saranno vidimati dal neo-tecnico Maurzio Sarri che pare non essersi ancora espresso in maniera definitiva sul destino di alcuni giocatori, tra cui Zapata. E un indizio sulla precaria posizione dell’attaccante colombiano all’ombra del Vesuvio arriva da Dortmund. Ormai è un fatto che il club partenopeo stia provando in tutti i modi a strappare Ciro Immobile al Borussia e che questa trattativa sia ormai ben avviata. Non è certo un mistero che alla società di Aurelio De Laurentiis interessino da tempo Bruno Peres e altri due gioielli granata. In particolare Matteo Darmian e Nikola Maksimovic (su cui c’è forte il Milan) che per la verità piacciono a mezzo mondo e per i quali da tempo il Torino ha ricevuto buone offerte ma non ancora quella decisiva, ossia “irrinunciabile”, che Cairo attende.