© LAPRESSETORINO - Il calcio dà e il calcio toglie. Con una velocità che rischia di sconvolgere ma fa comunque parte del gioco. Si guardi a Moreno Longo, prodotto del Filadelfia: uno che al Torino ha dato tanto e, forse, dal Torino non è stato adeguatamente ricompensato, soprattutto dopo aver salvato la squadra dalla retrocessione nella stagione 2019/2020. Quando però il tecnico dell’Alessandria si è ritrovato a parlare del Toro in un’intervista a TN Radio, non ha potuto che mescolare il mestiere con le emozioni. "Nella mia testa il sogno sarebbe stato quello di raggiungere altri obiettivi, ma quando ti cali nella realtà e vedi le problematiche, occorre essere realista". Realista, poi, sarà stato qualcun altro quando, dopo l’ultima stagione fotocopia della precedente, si è reso conto del lavoro di Longo.
Sul futuro di Belotti
"Solo noi internamente capivamo quanto fosse grande il pericolo. L’anno dopo, probabilmente, si è capito il valore del lavoro. Nonostante la possibilità di fare mercato, di ripartire da zero, le problematiche del Toro sono state simili se non peggiori. Credo di aver fatto un buon lavoro, così come lo ha fatto Nicola quest’anno. Mi tengo stretto il risultato raggiunto, sapendo che il suo valore forse può non essere percepito da tutti." (...) Il presente del Toro si chiama Juric: "Mi piace perché sa dare un’identità tattica, sa gestire le cose a 360°, e lo vedo anche adatto a questo tipo di rosa". Sul futuro di Belotti, Longo si era espresso poche ore prima in un’intervista a Calciomercato.it Tv: "Faccio davvero fatica a vederlo con un’altra maglia e in un altro ambiente che non sia quello del Toro, perché ne rappresenta pienamente i valori. Capisco però anche il professionista, che magari vuole palcoscenici più importanti: sarà una scelta di stomaco".
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