Occhio alla Fiorentina, la qualificazione in Europa League potrebbe essere un ostacolo
Pro memoria: domani contro il Brugge (sconfitto per 3 a 2 a Firenze) la Viola si giocherà l’accesso alla finale di Conference (29 maggio: data nel caso tardissima e quindi rischiosissima, per le strategie granata). Se la Fiorentina dovesse vincere la Coppa o qualificarsi all’Europa League grazie al piazzamento finale in classifica, scatterebbe il diritto di prolungamento automatico a favore del club, unilaterale, sino al 2025 (Italiano è in scadenza a giugno). In quel caso, Cairo dovrebbe andare poi a bussare da Commisso, cercando una soluzione economica per liberare il tecnico (o dovrebbe farlo lo stesso Italiano, per conto del Torino). Insomma, un costo e una complicazione in più, visti pure i rapporti deteriorati tra le due società.
"Zapping" di allenatori: oltre Italiano, si guarda a Palladino e Gilardino...
Nelle prossime due settimane, Vagnati continuerà di conseguenza a seguire anche l’evoluzione delle riflessioni di Palladino e lo sviluppo delle sue opportunità sul mercato: a sua volta è in uscita dal Monza (pure lui è in scadenza) ed è trattato proprio dalla Fiorentina come possibile sostituto di Italiano (in alternativa Gilardino, che però sta per rinnovare a Genova). Ma anche il Bologna sta trattando Palladino, in alternativa a Italiano. Oggi come oggi, insomma, Palladino aspetta e spera di sedersi sulla panchina di una squadra impegnata nelle Coppe, nella prossima stagione. Pure in questo caso il Torino deve mettersi in coda. Non aspetterà troppo. Ma se saltasse definitivamente in aria l’opzione Italiano, Vagnati a quel punto si butterebbe all’assalto finale di Palladino: sempre per la teoria del non dover coltivare rimpianti, eventualmente. Il dt potrebbe pure tentare un nuovo approccio con Gilardino, che però ha preannunciato di essere a un passo dal rinnovo contrattuale col Genoa fino al 2026 (attualmente, è bloccato sino al ‘25). Il Torino potrebbe pur sempre cercare di convincere il club rossoblù a liberarlo nonostante il prolungamento (pure qui: pagando una penale), ma diciamo che le soluzioni naturali, oliate, sono altre.
...passando per Vanoli, sorpresa alla guida del Venezia in Serie B
In tale prospettiva, ecco che Vagnati si è buttato di nuovo su Vanoli, negli ultimi giorni. Di Vanoli si scrisse in esclusiva su queste colonne già a gennaio: è un pallino del dt granata, a dir poco intrigato dall’idea di portare a Torino il tecnico di un Venezia rivelazione (da due stagioni), in piena corsa per la Serie A. Vanoli ha alle spalle un’ottima carriera (anche vincente) da ct delle nazionali giovanili italiane e da viceallenatore di Conte al Chelsea e all’Inter (Coppe e scudetto). Da tecnico ha poi vinto la Coppa di Russia con lo Spartak Mosca (2022), prima di esordire in Serie B alla guida del Venezia. È stramotivato, il suo Venezia gioca bene, da due stagioni insegue la promozione in A e ha dimostrato di avere indubbia stoffa. Però non ha una formale esperienza da allenatore in prima fila in Serie A (ha lavorato soltanto da “secondo”, in nerazzurro): i dubbi dei vertici granata stanno tutti qui. Vanoli resta comunque una pista ultralubrificata da tempo. E anche agevolmente percorribile. Già fissata nella scorsa estate col Venezia la clausola rescissoria per liberarsi: 500 mila euro se resta in B, un milione se sale in A.
Lo stato dell’arte per il dopo Juric, insomma, è questo. Aggiornamenti adesso da verificare quotidianamente: ça va sans dire.