UDINE - "Roma? Se c’è un allenatore che ha fatto qualcosa di storico in Inghilterra, un vero e proprio Signore del calcio, quello è proprio Ranieri". Il tecnico dell'Udinese, Igor Tudor, parla così alla vigilia della gara con i giallorossi: "Loro hanno grandi campioni, lottano per la Champions League, noi andiamo all’Olimpico consapevoli dei nostri mezzi, dopodiché vedremo cosa succederà sul campo". Conta degli infortunati per il tecnico: "Opoku è out, Behrami e un paio di altri hanno qualche acciacco. Non fa mai piacere avere degli infortunati, soprattuto adesso che abbiamo di nuovo tre partite in una settimana. Hallfredsson? Vediamo come va perché riprendere dopo lunghe pause è sempre una grande incognita. Se ci sarà bisogno di lui lo valuteremo a tempo debito, speriamo possa darci una mano nelle ultime partite. Pussetto? Ha avuto un problema al ginocchio dopo la partita di domenica scorsa, gli ha fatto saltare un paio di allenamenti, ma adesso si è ripreso".
VERSO LA ROMA - "Alla fine ciò che conterà domani sarà l’atteggiamento con il quale scenderemo in campo, l’approccio alla gara e le qualità che i nostri giocatori saranno in grado di esprimere. Sono convinto che questi tre elementi decideranno cosa accadrà domani. Noi andiamo a Roma con i migliori che avremo a disposizione e in base a questi programmeremo le nostre formazioni di domani e poi di mercoledì. A me non piacciono queste partite così ravvicinate perchè ci penalizzano, però fanno parte del gioco. Il lato positivo è che abbiamo la possibilità di fare punti mentre le altre staranno ferme, perciò dovremo essere bravi a sfruttare questa possibilità che il calendario ci offre".

SALVEZZA - "Nel calcio la tranquillità non esiste. O sei al 100% oppure è meglio se non scendi in campo. la tranquillità non può esistere perché i cambiamenti sono sempre all’ordine del giorno e sono sempre repentini. Bisogna solo avere consapevolezza nei propri mezzi. Non ho mai fatto tabelline perché non mi piace. Io guardo solo la mia squadra anche perché se mi metto a osservare le partire delle avversarie finisce che mi innervosisco pertanto preferisco non farlo. Oggi ci siamo allenati con una buona intensità e per un periodo più lungo per fare in modo di entrare bene in partita domani. Quello che è successo a Milano è passato e oggi non conta più niente. Se domani non giocheremo al 100% non andremo da nessuna parte e io credo che i giocatori hanno l’intelligenza per capirlo".