La forza del collettivo rende grande l'Udinese

Undici giocatori hanno contribuito ai 19 gol realizzati: Deulofeu e Pérez gli ultimi nomi nuovi, a segno nel 2-2 con l'Atalanta
La forza del collettivo rende grande l'Udinese© ANSA

TORINO - Non è arrivata la settima vittoria consecutiva, ma contro l'Atalanta l'Udinese si è confermata solida realtà del campionato. Una squadra con cui fare i conti e, soprattutto, da non considerare mai morta. Nella serie di successi, ben quattro erano giunti in rimonta: 2-1 da 0-1 con il Monza, 3-1 da 0-1 contro Sassuolo e Inter e 2-1 da 0-1 con il Verona (e c'era stato anche un sonoro 4-0 alla Roma…). Alla Dacia Arena i friulani si sono trovati sotto 0-2 al 56' e sono stati in grado di confezionare il 2-2 finale contro una squadra che, fino a domenica pomeriggio, aveva subito tre reti. In otto giornate, la rendevano la difesa più forte della Serie A.

Sorpresa Sottil

L'Udinese ha posto le basi della rimonta, e anche del possibile clamoroso sorpasso nel finale, con la forza del gioco. Quello che le ha infuso il nuovo allenatore Andrea Sottil, dopo una ultima stagione di ottimo livello in Serie B con l'Ascoli. Quella bianconera è una squadra che non ha paura di costruire, che privilegia la fase offensiva rispetto a quella difensiva. Lo raccontano le 19 reti collezionate con la forza del gruppo: undici i giocatori mandati a segno, gli ultimi nuovi sono quelli di Gerard Deulofeu e Nehuén Pérez, a segno contro l'Atalanta. Il primo con una dolce punizione dal limite e il secondo con una incursione di testa.

Forza e talento

Qualcosa lo si era intuito il 13 agosto, alla prima giornata di campionato, quando l'Udinese mise un bel po' di paura al Milan campione d'Italia, costretto subito agli straordinari per vincere 4-2. Ma quella friulana non è stata una fiammata, le partite successive hanno incrementato la qualità del gioco, in cui Deulofeu accende la fisicità e la capacità di inserimento di molti compagni, come capitato nel 2-2 contro l'Atalanta. Alcuni sono elementi su cui puntare in chiave azzurra come Destiny Udogie, altri debuttanti in Italia senza paura come Jaka Bijol, altri ancora giocatori che cercano la consacrazione come Perez. Un bel collettivo, variopinto e integrato. E che può ancora sorprendere.

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