Lucca, da diamante grezzo a brillante: sogna l'Italia e Spalletti osserva

Con 4 gol nel mese di dicembre nessuno meglio di lui in A: dopo le esperienze contraddittorie al Pisa e all’Ajax, l’attaccante a Udine ha trovato la sua dimensione
Lucca, da diamante grezzo a brillante: sogna l'Italia e Spalletti osserva© ANSA

Intenzione di fermarsi? Nessuna. Lorenzo Lucca si tiene stretto il momento, finalmente ha capito come deve vivere quando è “on-fire”. Stavolta assicura che non ripeterà l'errore di Pisa quando, due stagioni fa, cominciò il suo primo campionato di serie B segnando sei gol nelle prime sette giornate per poi non andare più in buca con la maglia nerazzurra. Anche con quella dell'Udinese ha raggiunto adesso quota sei, ma stavolta ha iniziato a segnare solo alla settima giornata e inizierà il 2024 con una serie aperta di quattro gol nelle ultime sei partite. Ha messo la sua firma anche il 30 dicembre nel 3-0 al Bologna, che ha consentito ai bianconeri di ottenere la prima, agognatissima, vittoria casalinga. Ha timbrato la rete del 2-0, cuscinetto tra quella di Pereyra, che ha rotto il ghiaccio, e il sigillo di Payero. Il nativo di Moncalieri ci tiene a ricordare che nel computo c'è anche un gol in Coppa Italia. Diciamo sette allora. Tre punti pesanti per l'Udinese nell'ultima gara del 2023, aria pura con l'uscita dalla zona retrocessione.

Lucca è reduce dall'esperienza all'Ajax, che è stata un flop ancora più flop di quello pisano. «Non capivo bene le dinamiche - ha raccontato - giocavo poco e proprio quando stavo ingranando è cambiato l'allenatore». A 23 anni non si ha il diritto di parlare di grande occasione persa. Una chance lasciata sul campo, questo sì, ma l'orizzonte è ancora molto ampio per questo attaccante di 201 centimetri, con una fisicità non comune per chi gioca nel suo ruolo. Sta dimostrando di saper segnare di testa come di piede, da opportunista sottoporta così come usando il tiro dalla media distanza. Ha sorriso e fatto spallucce con chi l'ha accostato a Pippo Inzaghi, uno dei suoi idoli quando era bambino, per il gol segnato al Bologna e ha girato meriti e complimenti al compagno di squadra Lovric: «Quando ha tirato, ho capito che era un bel tiro e che sarebbe passato oltre i difensori quindi, visto che mi trovavo sulla traiettoria, potevo metterci la mia deviazione vincente. E così è stato». 

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Lucca sogna l'Italia di Spalletti

Continuare a far bene e segnare con l’Udinese può consentirgli di restare nel mirino di Spalletti. Il grande sogno del gigante Lorenzo Lucca è unirsi a giugno al gruppo azzurro che giocherà gli Europei. Non c’è un altro centravanti con le sue caratteristiche che meriti ora di indossare la maglia dell’Italia. Per adesso ha dimostrato di saperci fare con quella dell’Under 21 (2 gol in 6 presenze). Più di un club si sta facendo delle domande per non aver creduto in lui, che già nei settori giovanili era passato da Torino, Vicenza e Brescia senza che nessuna di queste società capisse di avere per le mani un gioiello grezzo, che andava solo sgrezzato per poi brillare. Le valutazioni, però, si indovinano e si sbagliano quindi, se in tanti hanno sbagliato nel valutarlo, significa che anche lui ci ha impiegato un po’ nel capire cosa deve fare un giocatore per diventare un professionista tout court. Il 2024 iniziato ieri può essere l’anno della consacrazione per Lorenzo Lucca, che alla Befana chiede il regalo di un altro gol nella partita del Bluenergy Stadium di domenica con la Lazio. Vietato fermarsi.

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Intenzione di fermarsi? Nessuna. Lorenzo Lucca si tiene stretto il momento, finalmente ha capito come deve vivere quando è “on-fire”. Stavolta assicura che non ripeterà l'errore di Pisa quando, due stagioni fa, cominciò il suo primo campionato di serie B segnando sei gol nelle prime sette giornate per poi non andare più in buca con la maglia nerazzurra. Anche con quella dell'Udinese ha raggiunto adesso quota sei, ma stavolta ha iniziato a segnare solo alla settima giornata e inizierà il 2024 con una serie aperta di quattro gol nelle ultime sei partite. Ha messo la sua firma anche il 30 dicembre nel 3-0 al Bologna, che ha consentito ai bianconeri di ottenere la prima, agognatissima, vittoria casalinga. Ha timbrato la rete del 2-0, cuscinetto tra quella di Pereyra, che ha rotto il ghiaccio, e il sigillo di Payero. Il nativo di Moncalieri ci tiene a ricordare che nel computo c'è anche un gol in Coppa Italia. Diciamo sette allora. Tre punti pesanti per l'Udinese nell'ultima gara del 2023, aria pura con l'uscita dalla zona retrocessione.

Lucca è reduce dall'esperienza all'Ajax, che è stata un flop ancora più flop di quello pisano. «Non capivo bene le dinamiche - ha raccontato - giocavo poco e proprio quando stavo ingranando è cambiato l'allenatore». A 23 anni non si ha il diritto di parlare di grande occasione persa. Una chance lasciata sul campo, questo sì, ma l'orizzonte è ancora molto ampio per questo attaccante di 201 centimetri, con una fisicità non comune per chi gioca nel suo ruolo. Sta dimostrando di saper segnare di testa come di piede, da opportunista sottoporta così come usando il tiro dalla media distanza. Ha sorriso e fatto spallucce con chi l'ha accostato a Pippo Inzaghi, uno dei suoi idoli quando era bambino, per il gol segnato al Bologna e ha girato meriti e complimenti al compagno di squadra Lovric: «Quando ha tirato, ho capito che era un bel tiro e che sarebbe passato oltre i difensori quindi, visto che mi trovavo sulla traiettoria, potevo metterci la mia deviazione vincente. E così è stato». 

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