I playoff dei fantastici quattro: il futuro nelle loro mani

Scopriamo chi si sta mettendo in mostra in Serie B tra i pali, tra figli d'arte e talenti in proiezione Nazionale
I playoff dei fantastici quattro: il futuro nelle loro mani© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Il primo turno playoff è nelle loro mani. Filip Stankovic, Sebastiano Desplanches, Andrea Fulignati e Luca Lezzerini vanno sotto i riflettori nella settimana che porta al primo passo verso la serie A. Un figlio d’arte, un talento in proiezione azzurra, uno che un livello così alto non l’aveva ancora toccato e una grande promessa costretta a ripartire quasi da zero dopo due gravi infortuni. Ognuno si porta appresso una storia bella e picaresca.

Stankovic contro Desplanches

La porta della Sampdoria è difesa dal figlio di Dejan Stankovic: 22 anni, in prestito dall’Inter con riscatto e controriscatto, il serbo è alla sua prima esperienza tra i professionisti e ha giocato 37 partite su 38. Inizio complicato, con errori ed omissioni, ma la fiducia cieca che Pirlo ha sempre avuto in lui e il lavoro di un preparatore esperto come Nicola Pavarini gli hanno dato fiducia, convinzione e autostima e la seconda parte di stagione è stata decisamente migliore. Arriva al match di venerdì sera al Barbera sull’onda emozionale di tre clean sheet nelle ultime sei partite. Compagni di squadra e tifosi adesso si fidano ciecamente di questo ragazzone, che già all’epoca di Antonio Conte aveva assaporato la prima squadra dell’Inter, cresciuto alla scuola di Handanovic. Dopodomani troverà sulla riva opposta del fiume un quasi coeteano: Sebastiano Desplanches, 21 anni, giovanili Milan, poi il Vicenza senza mai debuttare in prima squadra, un prestito al Trento in C e il passaggio al Palermo per quasi 4 milioni di euro. Titolare nell’Under 20 vice campione del Mondo, ora numero 1 dell’Under 21 di Nunziata, solo da due giornate dalla fine ha ottenuto la titolarità della porta del Palermo. Con Corini il titolare indiscusso era l’esperto Mirko Pigliacelli, dall’arrivo di Mignani però le gerarchie sono man mano cambiate e ora i rosanero puntano tutto su Desplanches, che viene monitorato anche da club di serie A. In questi playoff, il nativo di Novara potrà definitivamente dimostrare che quanto di buono si dice su di lui sono parole ben spese: un debutto terribile e improvviso con il grande calcio, ma a volte per imparare a nuotare può essere utile anche essere gettati in alto mare.

La sfida tra Fulignati e Lezzerini

In Catanzaro-Brescia la sfida a distanza tra i pali sarà tra Andrea Fulignati e Luca Lezzerini. Il portiere dei calabresi, empolese, 29 anni, si gode una ribalta che probabilmente non sperava nemmeno più di ottenere: dopo aver vissuto da protagonista in B solo sei anni fa a Cesena, ha dovuto vincere due volte la C (con Perugia e Catanzaro) per riemergere ed arrivare a livelli così alti. Intoccabile per Vivarini, anche perché bravo con i piedi e quindi fondamentale nel calcio posizionale del tecnico del Catanzaro, gli è stata risparmiata l’ultima partita nelle quale la sua squadra era ormai certa della qualificazione e del quinto posto per curare un fastidio alla schiena che non gli impedirà di essere al suo posto contro il Brescia di Luca Lezzerini. Quest’ultimo, romano de Roma, plasmatosi tra Lazio e Fiorentina, 29 anni, ebbe un inizio di carriera fulminante in Viola: debutto precoce in campionato ed in Europa League, ad Avellino andò così e così, a Venezia sembrava in tempo per riprendersi ciò che aveva lasciato venendo giudicato il miglior portiere di serie B nell’anno della promozione dei lagunari con Paolo Zanetti in panchina, ma la rottura per due volte del ginocchio lo fece scivolare nuovamente nelle retrovie. A Brescia, nonostante prestazioni da alti e bassi, ha trovato in Cellino un presidente che stravede per lui. E con i biancoblù, Lezzerini sogna di tornare in serie A.

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