Playoff Serie B, con Venezia e Cremonese ci sarà da divertirsi

Giovedì e domenica le finali tra due squadroni. Se i grigiorossi di Stroppa saranno irresistibili come in semifinale contro il Catanzaro, per gli arancioneroverdi potrebbe farsi dura
Playoff Serie B, con Venezia e Cremonese ci sarà da divertirsi© Lapresse

Difficile stabilire quale sia la favorita fra Venezia e Cremonese che si giocheranno, nella doppia finale playoff (gara d’andata giovedì, ritorno il 2 giugno, festa della Repubblica), l’ultimo posto utile ad andare in A, dopo le promozioni dirette di Parma e Como. Il regolamento concede vantaggi non da poco ai lagunari di Vanoli. Avendo chiuso al terzo posto in campionato (contro il quarto della Cremonese), poiché in caso di parità a far la differenza è il miglior piazzamento in campionato, il Venezia può andare in Serie A, teoricamente, con due pareggi. Oltre ad avere il vantaggio di disputare in casa la partita di ritorno. Ma la storia dei playoff di Serie B dimostra che non c’è quasi mai nulla di scontato. E infatti trovare in finale le squadre meglio piazzate dietro le due promosse è una rarità, chissà cos’altro ci stupirà.

Venezia favorito

Certo, sulla carta, il Venezia dispone di una rosa più forte (e molto appetibile sul mercato...) e anche sotto questo aspetto potrebbe/dovrebbe essere in vantaggio sui rivali grigiorossi. Tuttavia, la Cremonese di Stroppa è la squadra che più ha convinto ed entusiasmato in questi playoff, nei quali - in sintesi - ha dimostrato di avere i mezzi per mettere sotto anche il Venezia: se la Cremonese è quella vista sabato sera, quella che con facilità ha tritato il Catanzaro, per gli arancioneroverdi si fa dura. Sarà molto importante, per i grigiorossi di Arvedi, papa e papà di Cremona, chiudere con una vittoria la gara d’andata per levare ai veneti il vantaggio che concede loro il regolamento. Sia chiaro, il Venezia resta uno squadrone. Come si è già ricordato, non è salito direttamente in A al posto del Como solo per due partite-blackout che, alla fine, hanno fatto la differenza nella corsa alla A contro i lariani. Sono il tonfo di Cosenza (coi veneti sotto di tre reti dopo 21’) e la partita allucinante vissuta in casa, al Penzo, contro la Reggiana: lagunari sul 2-0 all’intervallo, 2-3 il risultato finale, roba da mangiarsi le mani ma alla fine, fatti i conti, agli arancioneroverdi, per andare direttamente in Serie A, sono mancati quei punti lì.

Una vittoria a testa in campionato

Interessante, anche, andare a rivedersi gli scontri diretti in campionato. E anche qui, prevale l’equilibrio. All’andata, il 9 dicembre, vinse 1-0 la Cremonese, capace di spuntarla nel finale, in inferiorità numerica per il rosso al bulgaro Antov (in prestito dal Monza, Stroppa dunque lo conosceva già e lo sta facendo crescere al meglio), grazie alla rete di un altro difensore sottoconsiderato ma efficace in B, Ravanelli, già salito in A un anno fa con il Frosinone. Al ritorno, il 26 aprile, successo per 2-1 al Penzo: vantaggio ospite con Vazquez, lagunari che la ribaltavano con Gytkjaer e Bjarkason. Ma era una partita da fine stagione, in cui i giochi erano ormai fatti: il Venezia stava abdicando nella corsa alla A diretta mentre la Cremonese, con una frenata primaverile, l’aveva già fatto. Tutto sommato come test è meno indicativo di quello della gara d’andata. Fra l’altro, le due squadre si potrebbero affrontare “a specchio”, col 3-5-2: per Vanoli, è il modulo prevalente (ma non disdegna 4-4-2 e 4-3-3), per Stroppa invece, è una garanzia, interpretato con varianti tutte sue, già sperimentate quando portò in A Crotone e Monza: una delle due punte è un trequartista che gioca a fianco della prima punta ma coi piedi del fantasista (Vazquez, ma c’è anche Johnsen) mentre uno dei quinti (Zanimacchia), è un attaccante mascherato. Più classico invece il 3-5-2 di Vanoli dove i due quinti, incredibile a dirsi, sono italiani e dal piglio ardimentoso: l’ancor arrembante Zampano e il più ragionante Candela (che errore per il Genoa cederlo nell’estate 2022 ai veneti, di fatto in cambio di Aramu, ormai lontano parente del giocatore che fu la guida dei lagunari: vedere che stagione anonima l’ex rossoblù ha vissuto a Bari). Resta il fatto che la coppia Zampano-Candela, quando arremba sulle fasce, a tratti sa essere irresistibile e talvolta è stata la doppia carta vincente degli arancioneroverdi.

Venezia, la situazione societaria

Infine, da capire come finirà la stagione del Venezia, al di là del risultato che fornirà il campo. Ricapitolando: il patron statunitense dei lagunari, Duncan Niederauer, deve cedere il 40% del club per mettere una pezza alla montagna di debiti che affligge la società. Durante il campionato, pagando regolarmente gli stipendi, si sono evitate penalizzazioni. Ma iscriversi, sia alla A che alla B, è tutta un’altra storia, vuol dire fornire garanzie economiche che, al momento, non ci sarebbero e pesa anche la pesante situazione debitoria nei confronti dei fornitori. Più volte Niederauer, da inizio anno in poi, ha annunciato l’arrivo del necessario cash fresco e magari giungerà anche per tempo, sul filo di lana, come raccontato dalla stampa locale nei giorni scorsi. Ma è anche vero che l’annuncio dell’ingresso di nuovi soci viene dato per imminente da tanto tempo, ma di fatto continua a slittare da mesi. Infine, oltre al confronto fra i due bomber - Pohjanpalo per il Venezia, capo cannoniere della B con 22 gol, Coda per la Cremonese, 18 reti in stagione fra campionato, Coppa Italia e playoff - sarà l’occasione per provare a capire quanto vale Vanoli, con ogni probabilità destinato a una panchina di Serie A. In Laguna, dal novembre 2022, ha fatto un lavoro egregio, partendo da una situazione difficile ma disponendo degli elementi per riuscire a capovolgerla. Insomma, vincere i playoff per lui, sarebbe il biglietto da visita con cui presentarsi al grande circo della massima serie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...