
La parabola calcistica di Orji Okwonkwo è composta da discese ardite e risalite, che nemmeno Lucio Battisti avrebbe saputo descrivere così bene. Le montagne russe non sono mai state il suo gioco preferito al luna park, ma la vita aveva in serbo proprio questo per il talento nigeriano che sabato con la maglia del Cittadella è tornato al gol dopo oltre tre anni dall'ultima volta, 37 mesi più tardi, a 1126 giorni di distanza. Un gol da tre punti, sul campo della Juve Stabia rivelazione del campionato, dalla pesantezza inestimabile per il Cittadella di Dal Canto nel percorso salvezza.
Okwonkwo e la squalifica per doping
Tutto si era interrotto a cavallo tra gennaio e febbraio del 2022. Quando era in prestito sempre al Cittadella dal Bologna. Nel momento clou della sua esperienza italiana (7 gol in 15 partite), Okwonkwo aveva deciso di curarsi un problema al ginocchio di sua iniziativa. L'inesperienza, la fretta, la non conoscenza dei regolamenti ferrei, l'aveva portato a usare un prodotto vietato dall'antidoping. Pesantissima la prima sentenza: quattro anni di stop. Poi ridotti a due. Il Bologna l'aveva pescato a 17 anni quando vinse la Coppa d'Africa di categoria, giocando poi anche i Mondiali con un certo Victor Osimhen come compagno di reparto. Segnò un gol meraviglioso ai Mondiali in Cile. In realtà diversi addetti ai lavori lo conoscevano già. In Nigeria aveva iniziato nella scuola calcio aperta dall'allora patron dello Spezia Gabriele Volpi, che proprio nel paese di Orji aveva diversi business. La mamma respinse il primo assalto di Ajax, Porto e Arsenal: "È ancora troppo giovane, deve crescere nella sua terra". Ma il pressing di certi club era sempre più pressante. Il Bologna fu più veloce del Chelsea.