
TORINO - Che bella rivincita per Giovanni Stroppa da Mulazzano, campagna lodigiana, 57 anni, già trequartista con una carriera più che rispettabile, iniziata dal Milan agli albori del berlusconismo e poi passata per Monza, Lazio, Foggia, Udinese, Piacenza, Brescia, Genoa, per poi declinare verso Alzano Virescit (oggi Virtus Bergamo), Avellino, Foggia, chiudendo a Chiari a 38 anni con la soddisfazione di aver messo insieme anche 4 presenze in azzurro. Già da giocatore, forse meritava più considerazione. Di sicuro la merita di più da allenatore, si parla pochissimo di lui, ma ha non poche idee da predicare, col suo 3-5-2 anomalo ormai però ben sperimentato e consolidato. Dove una delle due punte è un trequartista avanzato che però deve dialogare spesso con le due mezzali, sempre pronte alla zampata letale. Giocando così, Stroppa ha già portato in A il Crotone e il Monza. E non fu affatto facile riuscirci coi brianzoli, perché si partiva dalla cocente delusione di Brocchi (oggi riciclatosi in Kings League), dalla pressione di essere all’altezza di una squadra milionaria, nella quale però, lanciò elementi come Di Gregorio e Colpani, tanto per fare due nomi. Sfidando quella “maledizione” che il Monza mai sarebbe salito in A, viste le tante promozioni mancate della sua storia, al punto che perfino l’attore Renato Pozzetto ci aveva fatto una battuta in un film degli Anni 70, Poi certo, ci fu il terribile approccio alla A con quello squadrone composto da un’ottima selezione di giocatori italiani che però raccolse un solo punto nelle prime sei uscite.
Berlusconi pensava a Palladino
Ma Galliani e Re Silvio coltivavano già da un anno Palladino in Primavera e ill suo clamoroso exploit rischiava di far cadere Stroppa nell’ombra. Sinché, nel settembre 2023, lo chiamava la Cremonese di Arvedi appena retrocessa in B, situazione mai semplice da gestire, per la A può fregarti chi parte a fari spenti mentre tu vieni dalla A e ti appioppano a prescindere l’etichetta di favorita anche se sai che le scorie della retrocessione non sono una roba semplice da smaltire (chiedere in questo campionato a Frosinone e Salernitana). E comunque lui la timona sino alla finale playoff, persa dal Venezia di Vanoli, senza neanche troppi rimpianti, gli arancioneroverdi erano superiori. Si guadagna insomma la riconferma e alla lunga sta pagando.
Stroppa, capolavoro a Palermo
Perché ora Stroppa è l’allenatore del momento, dall’alto di due risultati straordinari e poco prevedibili. Prima il 4-0 inflitto al Catanzaro che prima di essere umiliato allo Zini era l’unica squadra imbattuta in B del 2025 e pareva potesse scalzare proprio i grigiorossi dallo strategico 4° posto che ai playoff consente di saltare il turno preliminare e di partire dalle semifinali. Poi, il capolavoro, la vittoria di venerdì a Palermo, il più pazzesco anticipo della storia della B. Sul Tuttosport cartaceo, presentavamo la partita avvisando i siciliani: attento Palermo, la Cremonese fa paura. Perché sì, la squadra di Dionisi era data in grande crescita trascinata da Pohjanpalo, l’indiscussa star della B, ma ancora non ci convinceva del tutto. E poi troppa euforia ingiustificata, come se i rosanero fossero davanti 6 punti alla Cremo, e non viceversa. E infatti quel 2-0 del Palermo dopo 72’ appariva un pizzico bugiardo. Ma nessuno poteva immaginare che l’uomo di Mulazzano azzeccasse i cambi e indovinasse un ribaltone che i tifosi grigiorossi ricorderanno a lungo. Prima accorciava quel bel cavallone di Paulo Azzi, giunto a gennaio dal Cagliari portando nuova linfa a una Cremonese che aveva bisogno di un guastatore a sinistra come lui, e parliamo di un elemento che oggi potrebbe giocare nell’Atalanta: Gasp stravedeva per lui due estati fa ma il Modena chiedeva troppo. Poi, i gol con due cambi di lusso: 2-2 di Valoti, già fondamentale nell’avventura di Stroppa al Monza, altro acquisto di gennaio. quindi la rete del ribaltone al 95’ di Collocolo (già al 6° centro). Il tutto in 21 minuti! E guarda caso, il marchio di fabbrica di Stroppa fa la differenza: il trequartista che fa la punta e la mezzala sempre pronta al blitz.
Stroppa-Corini, che staffetta
E chi si ricorda più che è lo stesso Stroppa che la Cremonese esonerava lo scorso 18 ottobre per affidarsi a Corini, salvo richiamarlo d’urgenza meno di un mese dopo? Ma il meglio potrebbe arrivare da qui a maggio, perché con le ultime due indimenticabili partite si possono mettere le basi per un travolgente finale di stagione, fugando i dubbi che c’erano dopo le 10 giornate di squalifica inflitte al Mudo Vazquez per un presunto insulto razzista a Dorval, su cui la Cremonese ha annunciato ricorso. E’ pur sempre il bomber principe dei grigiorossi con 9 centri. Sino a ieri si pensava potesse essere una mazzata per le ambizioni dei lombardi. E invece, è diventata un’opportunità di crescita. Se solo ci fosse anche un centravanti da doppia cifra, la Cremo chissà, sarebbe stata da A diretta.