© www.imagephotoagency.itBRESCIA - E rivoluzione sia: via Roberto Boscaglia, ecco Pasquale Marino. Giornate febbrili in casa Brescia, con Massimo Cellino che sta prendendo le prime importanti decisioni dal suo insediamento, datato 10 agosto. In estate ci si attendeva un completo riassetto societario e invece l’imprenditore cagliaritano ha aspettato due mesi prima di dare al via al rinnovamento del club lombardo.
TESTE SALTATE - Il numero uno dei biancoblù, che da tempo seguiva con attenzione le sorti della squadra bresciana, ha preferito vedere all’opera chi faceva parte del precedente progetto societario prima di effettuare dei cambiamenti. E dopo l’ottava di campionato ha scelto di lasciare la strada vecchia per percorrerne una nuova. La prima testa a saltare è stata quella del direttore generale Rinaldo Sagramola: il manager romano è in “ferie forzate” e attende d’incontrare il presidente per chiudere la propria esperienza a Brescia. Stesso probabile destino per il diesse Renzo Castagnini, che potrebbe essere sostituito da Stefano Capozucca. Capitolo mister: ieri Cellino è sbarcato in città da Londra per sciogliere il nodo allenatore. La panchina di Boscaglia, a dir la verità, era traballante già dall’avvento del nuovo patron, che lo aveva confermato con qualche perplessità, mettendolo alla prova e concedendogli dunque una possibilità. Ma Il 3-0 rimediato a Chiavari domenica dall’Entella però ha fatto precipitare la situazione. Ed il tecnico di Gela è stato sollevato dall’incarico. Il suo bilancio parla di dieci punti in otto gare, frutto di due vittorie, contro Parma e Perugia, quattro pareggi e due sconfitte. A condannare Boscaglia però non sono stati gli scarsi risultati ottenuti, piuttosto il gioco, che non ha mai convinto pienamente Cellino. Il presidente non ne ha fatto mistero e nei giorni scorsi ha punzecchiato l’allenatore, invitandolo a schierare una squadra più spregiudicata e a non adottare un assetto tattico «per salvare la panchina».