Brescia-Cosenza, caos totale e feriti: incendiata l’auto di un calciatore

Notte di follia al Rigamonti dopo il gol dei rossoblu che ha sancito la retrocessione dalla Serie B alla C dei biancazzurri
Brescia-Cosenza, caos totale e feriti: incendiata l’auto di un calciatore© LAPRESSE

Una gara di calcio trasformatasi in qualcosa di profondamente diverso. Ieri sera il playout di ritorno di Serie B tra Brescia e Cosenza: dopo l'1-0 dei calabresi all'andata, le rondinelle avevano pareggiato i conti con Bisoli. Ma una rete nel recupero da parte di Meroni ha sancito la retrocessione del club lombardo e la salvezza dei rossoblu. Una notizia che alcuni tifosi del Brescia hanno preso particolarmente male, spingendosi a lanciare fumogeni sul terreno di gioco e tentando addirittura l'invasione di campo, con l'arbitro Massa costretto a sospendere il match per diversi minuti.

Brescia-Cosenza, notte di follia

Clima di altissima tensione che si è respirato oltre la mezzanotte, con un bilancio di due feriti. Trattasi di due steward della sicurezza del Rigamonti. In più un'automobile a fuoco, e non una qualsiasi: la vettura era del calciatore del Brescia Huard, oltre alla minaccia con un coltello ad un altro giocatore della rosa. Gli ultras della curva bresciana hanno provato vanamente a sfondare le porte di accesso agli spogliatoi dove, tra gli altri, si erano rifugiati anche diversi parenti dei calciatori, presenti in tribuna alla sfida. Attimi di panico anche nella metropolitana poco distante dallo stadio, dove sono stati lanciati lacrimogeni e con la fermata è stata interrotta. A poche ore dai disordini del Rigamonti, il bilancio è di cinque fermati.

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Balata: "Mi sento sconfitto"

Nel day after il presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, ha scritto una lettera per condannare i gravissimi fatti accaduti al Rigamonti: "Quanto accaduto a Brescia è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni, circa, di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito ieri sera allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta per l'assenza di aggressioni e discriminazioni. Mi sento sconfitto. Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perché possano verificarsi situazione di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia. I calciatori hanno dato tutto in campo. La sconfitta fa parte dello sport, ne è una componente essenziale. Deve essere accettata come un momento del percorso sportivo di ogni squadra, di ogni atleta, di ogni società. Tutti devono affrontare queste situazioni con coraggio e con rispetto. La sconfitta porta con sé quella esigenza di riflettere, di fare autocritica, è una condizione che unisce e che sprona a fare sempre meglio. E anche e soprattutto attraverso le sconfitte che si diventa più forti, anche nella vita. L'amore per la propria squadra non può mai essere violenza perché la violenza è la negazione dell'amore. Voglio manifestare la mia vicinanza a vincitori e sconfitti, a tutti coloro che giovedì sera hanno sofferto e provato paura e sconforto, alle due società, ai tantissimi e veri tifosi e appassionati, agli addetti ai lavori e alle forze di polizia impegnati nel contenere la follia e che hanno rischiato per la loro incolumità, ma voglio anche capire e affrontare questa situazione direttamente con le istituzioni della città e con tutti coloro che hanno senso del rispetto e amore vero per lo sport anche quando si perde. In modo da aprire un dialogo affinché quanto sia accaduto non sia dimenticato con l'esaurirsi dell'emotività del momento ma al contrario diventi occasione di riflessione e confronto. Solo in questo modo potremo evitare altri, simili, episodi".

 

 

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Una gara di calcio trasformatasi in qualcosa di profondamente diverso. Ieri sera il playout di ritorno di Serie B tra Brescia e Cosenza: dopo l'1-0 dei calabresi all'andata, le rondinelle avevano pareggiato i conti con Bisoli. Ma una rete nel recupero da parte di Meroni ha sancito la retrocessione del club lombardo e la salvezza dei rossoblu. Una notizia che alcuni tifosi del Brescia hanno preso particolarmente male, spingendosi a lanciare fumogeni sul terreno di gioco e tentando addirittura l'invasione di campo, con l'arbitro Massa costretto a sospendere il match per diversi minuti.

Brescia-Cosenza, notte di follia

Clima di altissima tensione che si è respirato oltre la mezzanotte, con un bilancio di due feriti. Trattasi di due steward della sicurezza del Rigamonti. In più un'automobile a fuoco, e non una qualsiasi: la vettura era del calciatore del Brescia Huard, oltre alla minaccia con un coltello ad un altro giocatore della rosa. Gli ultras della curva bresciana hanno provato vanamente a sfondare le porte di accesso agli spogliatoi dove, tra gli altri, si erano rifugiati anche diversi parenti dei calciatori, presenti in tribuna alla sfida. Attimi di panico anche nella metropolitana poco distante dallo stadio, dove sono stati lanciati lacrimogeni e con la fermata è stata interrotta. A poche ore dai disordini del Rigamonti, il bilancio è di cinque fermati.

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