Brescia, Cellino non vende e contatta Baldini: no del tecnico

Dopo la retrocessione in Serie C il presidente del club cambia idea su un possibile passo indietro e ora spera nel ripescaggio. Ma si teme una stangata dal Giudice Sportivo
Brescia, Cellino non vende e contatta Baldini: no del tecnico© www.imagephotoagency.it

TORINO - Per Massimo Cellino è quasi come se non fosse successo nulla. Con lui il Brescia è tornato in serie C dopo 38 anni, ma non ha intenzione di mettere in vendita il club, come gli chiede tutta la città, ad un prezzo di mercato. Nossignori. Nell'agosto del 2017, l'imprenditore sardo acquistò la società da Marco Bonometti, il patron dell'An di pallanuoto vice campione d'Italia che aveva fatto da ponte per due anni e mezzo dopo Corioni, per soli 6 milioni e mezzo di euro più un debito d'Iva di 12 milioni di euro spalmabile negli anni. Dopo sei anni, nonostante abbia monetizzato con ingenti somme sui cartellini di Coly, Tonali, Torregrossa e Moreo solo per citare quelli sopra i due milioni e mezzo di euro, nonostante i diritti televisivi nell'anno di A, il paracadute per la retrocessione in B, chiede ancora non meno di 20-30 milioni per cedere il club ora finito in terza fascia. Questo perché vuole far fruttare anche l'investimento del Centro Sportivo di Torbole Casaglia.

La speranza di Cellino

È chiaro che a queste condizioni nessuno vuole avvicinarsi ad una possibile trattativa. Lui intanto è volato a Londra dopo che la Polizia per giorni ha tenuto pattugliata la sua abitazione di Padenghe. Tra oggi e domani il giudice sportivo farà arrivare la stangata relativa agli incidenti scoppiati negli ultimi secondi della partita con il Cosenza: oltre allo 0-3 e una lunga squalifica del campo e/o porte chiuse quantomeno per la Curva Nord, si teme anche una penalizzazione che potrebbe influire su un possibile ripescaggio. Già perchè Cellino spera in una riammissione in cadetteria al posto della Reggina. Per lui nulla, o quasi, è successo. E l'ultima idea è quella di puntare sul binomio direttore sportivo-allenatore formato da Renzo Castagnini e Silvio Baldini. Entrambi hanno già lavorato a Brescia seppure in epoche diverse. Cellino vorrebbe riformare la coppia che ha riportato il Palermo in serie B la primavera scorsa e che per breve tempo ha condiviso un progetto in questa stagione anche al Perugia.

La risposta di Baldini

Con loro due, Cellino è convinto di avere in mano la coppia giusta sia in caso di serie B che di serie C. Ma, come spesso gli capita, ha fatto i conti senza l'oste. Se Renzo Castagnini, contattato per primo, ha già dato la disponibilità quantomeno a parlarne, Silvio Baldini non pare avere la minima intenzione di andare alle dipendenze del mangiallenatori per antonomasia (cinque cambi anche nell'ultima, disgraziata stagione dei biancoazzurri), un presidente che non sa stare al proprio posto, che oltre al proprietario vuole fare anche il mercato e, perché no, la formazione. Per ora le uniche parole che Cellino ha detto dopo la retrocessione sono state: «Ho finito le energie, mi sento svuotato. Per fare questo lavoro ci vuole entusiasmo e passione, ho ultimato le scorie residue». Salvo poi contattare Castagnini e Baldini convinto che i due non vedessero l'ora.

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