TORINO. Il Brescia che ritrova in maniera spettacolare il vertice della classifica, demolendo 4-0 un Frosinone ora in crisi nera, dimostra che ormai un anno fa, Massimo Cellino aveva fatto la scelta giusta ad affidarsi a Rolando Maran. Qualche dubbio era venuto quando la Leonessa era incappata - dopo la promettente vittoria sul Palermo all’esordio (1-0) - in due sconfitte di fila: in casa col Cittadella (0-1, con tanta sfortuna) e in trasferta con la Reggiana (2-0). Ora due vittorie di fila (prima del trionfo sui ciociari, il successo in casa del Sudtirol, 1-2) che hanno ridato linfa alla classifica e alle gambe dei biancazzurri che potrebbero davvero essere la rivelazione del campionato. A sbloccare la gara col Frosinone, la doppietta dello sconosciuto Ante Matej Juric, 22 anni il 29 novembre, scovato dallo scouting, vicino a Zlatan Ibrahimovic, appena oltre confine, nel Nova Gorica, l’altra metà di Gorizia, e comprato da Cellino per poco più che un tozzo di pane. La sua fortuna sono state le precarie condizioni di forma di Moncini e Borrelli, reduci da infortuni, che l’hanno fatto partire titolare contro i ciociari, mentre loro due, le star dell’attacco bresciano, dovevano iniziare la partita in panchina (e Borrelli, ancora indietro dopo l’infortunio, vi è rimasto per tutta la gara). Adesso però, bisogna capire se il Brescia è in grado di fare il definitivo salto di qualità, cioè se saprà restare in ballo per i primi posti, visto che dopo la sosta, alcune big hanno ripreso a vincere e il precedente primato in classifica era anche figlio della crisi delle "corazzate" della B. La prima risposta arriverà sabato prossimo alle 15, quando alla Cetilar Arena di Pisa - non fatevi ingannare dal nome, è la cara vecchia Arena Garibaldi-stadio Anconetani - affronteranno i nerazzurri di Pippo Inzaghi e potrebbe essere una specie di spareggio fra le squadre rivelazione di questo campionato. Ma per Maran, è anche l’occasione per una gustosa rivincita: due anni fa, proprio a Pisa subì un ignominioso esonero, la sua panchina saltò dopo appena sei giornate nelle quali aveva raccolto solo due punti, poi ci penso l’Ormone D’Angelo a raddrizzare la baracca da par suo. Stavolta Maran avrà la possibilità di rifarsi un nome, ma per davvero, per un campionato che potrebbe riservare sorprese all’infinito.