E adesso, occhio al Cagliari di Ranieri

Dopo la larga vittoria sull'Ascoli, i sardi potrebbero aver svoltato. Forse per la A diretta è tardi, ma la squadra di Sir Claudio può essere protagonista. Però deve imporsi anche in trasferta
E adesso, occhio al Cagliari di Ranieri© L.Canu / Ciamillo

TORINO - E adesso, occhio al Cagliari di Ranieri. Magari per la A diretta non farà in tempo a inserirsi, sembra troppo alta la distanza dal 2° posto, il Genoa è a +11 e gode di buona salute. Ma acciuffare il miglior piazzamento ai playoff, da disputare poi da protagonisti a fine stagione, questo sì, è possibile. E’ quel che ha detto il 4-1 con cui venerdì scorso i sardi hanno liquidato l’Ascoli, la miglior prova dell’annata, grazie a una ripresa da stropicciarsi gli occhi. Il momento più bello è arrivato dopo quello più difficile. Perché il Cagliari era arrivato all’intervallo in svantaggio, il pubblico della Unipol Domus rumoreggiava a chiedeva ai giocatori di tirare fuori gli attributi, cori non graditi da Ranieri ma che a qualcosa sono serviti. Perché nel secondo tempo sono arrivati i due gol di Lapadula e la gran rete di Mancosu, ovvero, i solisti hanno fatto la differenza e ora lasciano ben sperare per il futuro. Lapadula è salito a 13 reti, a -2 dal capocannoniere Cheddira ma non c’è da stupirsi, già nella passata stagione il bomber italo-peruviano avrebbe lottato per il trofeo intitolato alla memoria di Paolo Rossi senza il problematico rapporto col Benevento. Mancosu invece, andava ritrovato dopo i problemi fisici avuti in stagione. Finora, 3 gol e 3 assist in 17 presenze per lui, ma il Mancosu visto contro l’Ascoli, se sta bene dà alla squadra quell’imprevedibilità che tanto era mancata in sua assenza. In più da lui arriva la carica di un calciatore che a 34 anni, dopo aver peregrinato per tutta l’Italia, è tornato a giocare per la sua gente, cioè col cuore in mano. Insomma, ora è tutto un altro Cagliari, diverso da quello che prima vivacchiava, veniva da 4 pari di fila che avevano messo in discussione la stessa partecipazione ai playoff. Certo, probabilmente la squadra è stata sopravvalutata la scorsa estate, quando veniva considerata, assieme al Genoa, la prima favorita per la promozione. In realtà anche al mercato di gennaio, certe lacune non sono state colmate: il difensore centrale di peso alla fine non è arrivato, Azzi sulla sinistra è un bel colpo che sta incidendo anche se non parte titolare ma in avanti l’arrivo dell’acerbo Prelec sembra poco (però Ranieri lo conosce e stima dai tempi della Samp, sa come farlo emergere). Tuttavia, dopo una prova simile, non si può che essere ottimisti sul futuro del Cagliari. A patto che si faccia l’ultimo passo, migliorare il rendimento esterno, finora non degno di una big del campionato. E l’occasione può arrivare sabato, quando i sardi saranno di scena in casa della Reggina. Gli amaranto di Inzaghi sono in crisi nera, hanno perso 7 delle 9 partite disputate nel 2023, saltando l’ultimo impegno, sabato a Perugia, gara non disputata per i problemi legati al terremoto in Umbria. Ora hanno gli stessi punti di Cagliari e Pisa ma di questo passo la loro presenza nei playoff è in forte discussione. Saprà approfittarne Ranieri? Vincere sabato al Granillo avrebbe un peso enorme sul resto della stagione. E questo Cagliari ha i mezzi per chiudere al meglio l’annata, ritrovando quella A persa (fra le polemiche) neanche un anno fa.

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