
TORINO - A Carrara, quasi 60mila abitanti, sono giorni in cui si fa la storia. In questo lembo settentrionale di Toscana a due passi dalla Liguria, terra nota per l’estrazione, la lavorazione e il commercio del marmo, storica capitale italiana del pensiero anarchico, da qualche mese sono tutti pazzi per la squadra dell’allenatore Antonio Calabro, la più bella rivelazione di questa Serie B: una formazione che ad agosto veniva data come destinata all’immediato ritorno in Serie C, sente invece profumo di playoff dopo la vittoria di sabato scorso sul Cosenza, 1-0 grazie all’eurogol di Cicconi. E adesso, appunto, si fa la storia. Perché la sera di Santo Stefano la Carrarese vivrà la partita più prestigiosa della sua esistenza, al Ferraris di Genova, contro quella Sampdoria che avrebbe dovuto dominare il campionato e che invece arranca in classifica a 4 punti di distanza dalla Carrarese. Così in città ci si sta mobilitando per esserci in massa a Marassi e prima ancora che iniziasse la settimana si contava già un migliaio abbondante di adesioni per la trasferta di Santo Stefano con cui la Carrarese vorrebbe chiudere nel migliore dei modi il girone d’andata. Chissà, questa pugnace Carrarese, sembra giocare con lo stesso spirito degli antichi apuani, la tribù di liguri che abitava queste terre 2200 anni fa. Che i romani mai riuscirono a sconfiggere. E che per sloggiarli da quelle terre che servivano loro per espandersi nel Nord Italia, deportarono in massa nel Sannio, dove nel frattempo erano stati sterminati i sanniti. Così, pagati da Roma, 40mila apuani abbandonarono la Carrara di allora per andare ad abitare quelle più fertili terre, rifondando, ad esempio, Benevento, con cui la Carrarese sarebbe bello giocasse un giorno una sorta di strano storico derby. Ma per adesso, c’è da confermarsi in una Serie B da cui Carrara mancava da 76 anni. Il campionato sin qui lusinghiero è soprattutto frutto dell’ottimo rendimento interno. Dopo aver iniziato la stagione ospitati all’Arena di Pisa, da quando la Carrarese ha potuto giocare nel proprio fortino dello Stadio dei Marmi, non ha più perso e nelle ultime tre uscite interne sono arrivate altrettanti successi per 1-0. Per dire, a Carrara, hanno dovuto alzare bandiera bianca la vice capolista Pisa, sconfitta in uno storico derby, per non parlare del Palermo, battuto anch’esso, altra squadra che avrebbe dovuto dominare la categoria e che invece in classifica è a due punti di distanza dalla squadra di Calabro, il più rognoso collettivo della categoria. Che adesso, senza perdere d’occhio la permanenza in Serie B che resta il traguardo stagionale, può sognare senza limiti.