Pisa-Genoa nel ricordo di Signorini: torna il gemellaggio?

Domenica sera le due squadre ricorderanno il loro storico capitano, scomparso per la Sla nel 2002. C'è il clima giusto per tornare al bel gemellaggio fra le tifoserie rotto nel 2002-03
Pisa-Genoa nel ricordo di Signorini: torna il gemellaggio?

TORINO - Era un gemellaggio bellissimo, dice chi l’ha vissuto. E non sarebbe male se tornasse in auge. Domenica sera, nella 3ª giornata di B, torna la sfida fra Pisa e Genoa. Entrambe le tifoserie vivranno la partita nel ricordo di Luca Signorini, nato a Pisa, storico, carismatico capitano di entrambe le squadre ma soprattutto colonna del Genoa di Scoglio e Bagnoli, che iniziò nelle giovanili della sua città e concluse la sua carriera da giocatore ancora a Pisa, nel 1995 scese dalla A in Serie D dove erano finiti i nerazzurri, contribuì a riportarli subito nel professionismo e in seguito fu anche dirigente e vice allenatore del Pisa, prima di arrendersi alla Sla che ce lo portò via il 6 novembre 2002, a soli 42 anni, una gradinata dello stadio di Pisa porta il suo nome. Prima della partita, ci sarà un ricordo commosso di Gianluca. I capitani delle due squadre entreranno in campo con la sua maglia e se la scambieranno prima del fischio d’inizio.

UNITI E chissà che la cerimonia trasformi la sfida in una partita speciale, che Pisa-Genoa torni ad essere come è stata ai tempi d’oro di entrambi i club, fra gli Anni 80 e 90, quando fra le due tifoserie c’era un formidabile gemellaggio. Per dire, quando il Genoa aveva bisogno di giocare in campo neutro, traslocava a Pisa, ed era come essere a Marassi. Un gemellaggio che sapeva andare ben oltre la storia. Perché il 6 agosto 1284, ai tempi delle Repubbliche Marinare, Genova sconfiggeva Pisa in una sanguinosa battaglia navale allo scoglio della Meloria, di fronte a dove in seguito sarebbe sorta l'acerrima nemica Livorno, una batosta che sancì il declino politico di Pisa. Ma trent’anni fa, a ciò non si badava, genoani e pisani erano veri fratelli. Il gemellaggio fu rotto nella stagione 2002-03, quando entrambe le squadre erano in B. Si racconta che durante un Livorno-Genoa, alcuni tifosi nerazzurri andarono a ingrossare le fila dei rossoblù in trasferta ma non si comportarono bene, mentre da parte pisana si accusò i genoani di essere diventati amici dei livornesi, cosa ovviamente intollerabile per loro. Però, sono passati tanti anni e in questi giorni di avvicinamento alla sfida, sui social si respira l’aria dei bei tempi che furono, quando pisani e genoani erano quasi la stessa cosa. I tifosi rossoblù ancora confessano di andare a vedere sempre il risultato del Pisa, è il primo che cercano dopo il proprio, e viceversa, i pisani ammettono la stessa cosa. Insomma, ci si sta annusando, i bei ricordi delle partite passate a tifare insieme, con gli striscioni rossoblù e nerazzurri vicini, sembrano prevalere. Da Genova ci sarebbe stata un esodo di massa a Pisa ma il settore ospiti può contenere solo 950 posti, le richieste rossoblù si stimavano in 3500-4000, tanti genoani hanno comprato il biglietto di altri settori, invenduti solo pochi tagliandi di tribuna, si prevede il tutto esaurito o quasi, intorno a quei 10mila spettatori che può attualmente contenere l’Arena Garibaldi-stadio Anconetani. Già, Romeo Anconetani: l’uomo che ha scritto la storia calcistica del Pisa, per un certo periodo fu anche collaboratore del Genoa di Aldo Spinelli. Un motivo in più perché pisani e genoani tornino ad essere fratelli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...