TORINO - E se fosse il Modena la rivelazione della prossima B che inizia venerdì con l’anticipo Brescia-Palermo? La prima partita ufficiale della stagione dei canarini emiliani ha regalato il risultato più clamoroso del 1° turno di Coppa Italia, coi ragazzi di Bisoli che hanno portato il Napoli, al Maradona, ai rigori, dopo i quali sono stati sconfitti, uscendo a testa altissima: una squadra neanche fra le più quotate della B ha messo la mordacchia a una delle più quotate d’Europa che soltanto ai tiri dal dischetto ha portato a casa una soffertissima qualificazione. Ma in un calcio fossilizzato su moduli calcistici precotti, ha riportato in auge un modo di giocare che non deve tramontare mai, difesa e contropiede, che è poi nel dna del calcio italiano, nonostante anni a masturbarsi su possesso palla, una sola punta e tanti, troppi, giocatori a sostegno, che spesso non sanno cosa fare per incidere veramente, ecco che Pier Paolo Bisoli da Porretta Terme, tecnico degli emiliani, riporta tutti sulla terra, con un modo antico di giocare che porta a risultati clamorosi: lasciare che l’avversario si sfianchi per cercare il varco giusto e difendersi con ordine e determinazione, riuscendo a portare a casa un risultato importante. Poi magari, se trovi la giocata giusta, riesci a fare il colpo grosso, e a ottenere un successo clamoroso. Più spesso, strappi un punto prezioso che magari fa classifica e morale e, nell’arco di un campionato, aiuta molto. Ma per il Modena, al terzo campionato di fila in Serie B, è una grandissima notizia avere una squadra che in grado giocare così. Vuol dire che Bisoli è in grado di ripetere il miracolo che fece due stagioni fa con gli altoatesini dell’Alto Adige che, da debuttanti assoluti nella categoria, sfiorò la finale playoff per salire in B, giocando con la stessa filosofia: due linee molto compatte fra di loro che fanno passare poco o nulla e non più di due giocatori in grado di impostare il contropiede letale. I predecessori di Bisoli al Modena, avevano impostato le stagioni per mantenere la categoria cercando un compromesso fra gioco ed equilibrio. Bisoli no. Bisoli va al Maradona e mette dieci giocatori sotto la linea delle palle che imbrigliano i campioni Conte, senz’altro in giornata no, ma disarmati dall’atteggiamento tattico del Modena che può essere l’arma in più per fare il salto di qualità e ottenere, magari, quei playoff che, con un pizzico di determinazione in più si sarebbero potuti ottenere già il primo anno, con Tesser, l’allenatore che aveva riportato il Modena in B e che se la squadra l’avesse seguito anche nelle ultimissime giornate, l’avrebbe portata agli spareggi promozione. Con le barricate hard di Bisoli, si può fare molta più strada. Sembra un paradosso. Ma non lo è.