Palermo, ecco la nuova proprietà: «Il club è nelle mani giuste»

Walter Tuttolomondo, patron di Arkus: «Costruiremo lo stadio nuovo. Iscrizione al campionato? La garantiamo». Il nuovo numero uno Albanese: «L'auspicio è quello di fare qualcosa di importante». Rino Foschi: «Ora per me testa solo al campo». Il CFO di Arkus Salvatore Tuttolomondo: «Una grande boutade la serie C»
Palermo, ecco la nuova proprietà: «Il club è nelle mani giuste»© Getty Images

PALERMO - Tempo di presentazioni in casa del Palermo. La nuova direttrice amministrativa Daniela De Angeli esordisce così: “Vi ringrazio per essere così numerosi. Ho traghettato insieme a Foschi la società dalle acque tempestose degli inglesi a quelle più tranquille di Arkus. Ringrazio “l’altra” squadra del Palermo, fatta dai miei collaboratori e tutti quelli che ruotano attorno all’ambiente rosanero. Per me è il traguardo più importante”. Prende la parola Rino Foschi: “Mi accodo alle parole di Daniela. Sapete come abbiamo cominciato quest’estate. Non era facile trovare una vera proprietà che ha voglia di fare cose molto serie. Sono molto contento, la mia sofferenza non era solo per i risultati sul campo. Abbiamo parlato con diversi gruppi ma Arkus è l’unico che l’ha voluto fortemente; si toglieranno grandi soddisfazioni. Spero che si innamorino del Palermo come ho fatto io”.

TUTTOLOMONDO - Cresce l'attenzione quando a parlare è Walter Tuttolomondo, presidente di Arkus Nework: “Abbiamo acquistato per un mix di ragioni, tra cui affettive, collegate alle nostre origini familiari. Il nostro padre Antonino, che è mancato di recente, era siciliano; vogliamo continuare a seguire la sua linea. Siamo in Sicilia per le sue attrattive e ci vogliamo sviluppare con le altre aziende del nostro gruppo, nello specifico Amanda Tour e Amanda Events. Vogliamo costruire lo stadio nuovo, grazie all’aiuto di terzi, sempre con il consenso dell’amministrazione comunale. Ci sentiamo di garantire l’iscrizione al prossimo campionato in caso di A o B. Vogliamo riportare il Palermo agli antichi splendori. Lucchesi ridisegnerà la struttura del club. Foschi è stato confermato come direttore sportivo, nel segno della continuità. De Angeli sarà il direttore amministrativo. Ringrazio il dottor Macaione, che sarà il presidente di Sporting Network e Giuseppe Valente sarà l’amministratore delegato. Ringrazio anche Albanese, che ci ha onorato di accettare la carica di presidente del Palermo. Ringrazio tutto il popolo rosanero per la fiducia nel progetto”.

PAROLA A MACAIONE - Vincenzo Macaione, vicepresidente rosanero, aggiunge: “Oggi conclamiamo una nuova era del Palermo. Sono stato l’advisor della trattativa. Il closing è stato molto duro. Sporting Network è una società di scopo che sarà utilizzata anche per altre acquisizioni, sempre nell’ambito sportivo e ricettivo. Entrerò nell’azionariato della Sporting Network con il 5%. Il 35% delle quote sarà riservato a terzi investitori. Il piano investimenti sul Palermo ha un’iniziale approviggionamento di 5 milioni. 30 milioni nel futuro prossimo”. L’a.d. di Sporting Network, Giuseppe Valente è più conciso di chi lo ha preceduto: “Ringrazio tutti per l’accoglienza frizzantina e forza Palermo”.

IL NUOVO PRESIDENTE - Alessandro Albanese rivestirà la carica più alta del club: “Questo ruolo mi ha spiazzato, entro in un mondo nuovo. Il calcio è la passione della mia vita. Se questo diventa una professione è una cosa eccezionale. Il progetto della famiglia Tuttolomondo è per la città, siamo nelle mani giuste. Il primo ringraziamento va alla famiglia Tuttolomondo. Ora inizia la sfida vera, che riguarda l’intera città. Ci deve essere unità d’intenti. Questa è la squadra della città e per la città. L’auspicio è quello di rivedere lo stadio pieno sabato e di fare qualcosa di importante. Sono motivato e stimolato, ho trovato una serie di colleghi con cui abbiamo stabilito un buon feeling. Siamo tutti coesi. Il mio accento non è palermitano, ma ho l’orgoglio di poter mettere a disposizione le mie professionalità per questa città”. Parola all’amministratore delegato di Arkus Network, Stefano Pistilli: “Amanda Tour ha deciso di differenziarsi dagli altri competitor, abbiamo la fortuna di fare turismo in Italia. La Sicilia ha una grande cultura e storia. Con Confindustria abbiamo in mente un progetto forte. Amanda Events sarà il supporto logistico per le trasferte della squadra e tutto quello legato al calcio. Aiuteremo anche per gli eventi di beneficenza, con i tifosi, per la città di Palermo. I fatti parleranno per noi. Ho avuto l’onore di conoscere Palermo quando lavorano per il gruppo Sensi. Non ho avuto la fortuna di viverla come spero di fare adesso. Palermo è una realtà importante, con grandi potenzialità. Mi sono sentito coinvolto dall’inizio, sono rimasto colpito dalla concretezza: poche cose, dette bene e con grande chiarezza. Ci saranno tanti oneri ma anche onori. Sono contento di lavorare per questa città”

ARKUS NETWORK - Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario di Arkus Network, analizza analizza la società: “Arkus Network è una holding di partecipazione che ha come core business il turismo. Per coincidenza sono stato attratto nello scorso dicembre dalle vicende del Palermo. Noi siamo italiani-inglesi. Gepro è una holding di diritto inglese che ha il 90% delle quote. Il 5 % è di High Shere Holdings, altri 5% soci privati minori. Nel prossimo futuro, per tanti interessi, abbiamo immaginato di allargare la compagine a terzi investitori con cui abbiamo già contatti. Nei boards delle società partecipate c’è anche Luigi Borri. Al 31/12/2018 le attività turistiche hanno fatturato 96 milioni. Nelle previsioni puntiamo al 2019 di arrivare a 150 milioni. Il trend di crescita ci dovrebbe portare nel 2020 a 200 milioni. Non abbiamo mai lasciato passeggeri a terra, mi riferisco alla recente polemica. Nel complesso, tra le varie aziende, superiamo abbondantemente i 100 milioni di fatturato. Il nostro progetto industriale coinvolge tutti. Per noi prevale il concetto di appartenenza. La collocazione politica di ognuno di noi è un fatto privato. Siamo un gruppo imprenditoriale e il nostro è un gioco di squadra. È un progetto collettivo legato all’accordo di closing con delle clausole già stabilite".

I SOLDI - Salvatore Tuttolomondo inizia poi una digressione sull'aspetto più economico dell'affare: "Una prima evidenza delle fonti del danaro necessario per il Palermo è stata già fornita. Noi abbiamo costruito una società di scopo prima di definire l’acquisto versando 100 mila euro. Abbiamo versato in banca 1 milione e 250 mila euro cash. Entro venerdì arriva l’attestazione. E immetteremo altri 3 milioni e 750 mila. Questi 5 milioni però non bastano. Entro il 3 giugno ci siamo impegnati di ripianare tutti i debiti del Palermo, altri 4 milioni circa. Abbiamo in programma di mettere dalle nostre casse 10 milioni, noi non siamo mai andati a bussare alle porte degli altri, ma viceversa”. Sulla possibile partecipazione di altri investitori: “Non ci servono altri soldi ma tutti coloro che hanno a cuore questa città e il progetto possono partecipare. Sarà una scelta condivisa ma devo rispondere a determinati requisiti”. A cosa servono tutti questi soldi, presto detto: "Per i debiti urgenti (fiscali e tributari); all’assolvimento impegni del campionato; al processo di ripiano graduale degli altri debiti per raggiungere l’equilibrio finanziario. Il compito di ripianare i debiti è gravoso. Abbiamo ingaggiato un professionista esperto che verrà a Palermo per dare risposta a tutti i creditori. Il gruppo Arkus sosterrà la società dal punto di vista finanziario. Ci cureremo di tutte le trasferte, chiedendo i soldi solo quando la società sarà in grado di pagare, dando una visibilità diversa al Palermo”.

LE DOMANDE DEI GIORNALISTI -  Interrogato sul perchè la De Angeli resti in società, Salvatore Tuttolomondo risponde così: "Daniela De Angeli è con noi perché ha aiutato nel traghettamento, abbiamo avuto modo di apprezzarla. È una stimata professionista che da oltre 40 anni vive di calcio. È colei che con mille difficoltà ha tenuto in vita il Palermo. Poi si possono fare altre considerazioni, ma Daniela De Angeli resta la nostra direttrice amimnistrativa”. Una volta ripianati i debiti con 30 milioni, Tuttolomondo spiega come proseguirà la gestione: “I 30 milioni ci permettono di ripianare tutti i debiti del Palermo. Siccome ci sono altre progettualità e noi siamo un “modesto” gruppo imprenditoriale, abbiamo rapporti con altri fondi che potranno aiutarci in futuro. Al momento hanno bussato alla nostra porta in due-tre per fare dare una mano oltre ai 30 milioni. Ma se dovessimo salire in Serie A potrebbero bussare in 10. Serie C? È una grande boutade. Noi siamo qui, sia in Serie A che in B. Se arriva la promozione sarà un grande plauso per tutti. In caso di retrocessione il Palermo perderebbe 7/8 milioni. Garantiamo nel medio periodo di riuscire a portare l’equilibrio dei conti, poi se non ci volete siamo pronti a passare la mano. Il primo passo è ripianare i debiti”. Sul budget di investimenti per la squadra: “Vediamo in che campionato giocheremo e poi moduleremo i nostri interventi, prima pensiamo ai debiti. Avendo scelto Lucchesi, abbiamo immaginato il nuovo modello del Palermo”. Risponde anche il dg: “Se andiamo in Serie A è tutto più facile. In B l’esercizio andrà in perdita per fare il campionato da protagonista, subito con l’obiettivo promozione. Ringraziamo i tifosi per la grande adesione all’iniziativa dei biglietti”. Tuttolomondo smentisce di aver trattato il Genoa: “Ho avuto un incontro con Preziosi ma per altri discorsi”.

FOSCHI - Rino Foschi dice la sua: “Dovevo andare via, invece rimango? Non ho mai detto che rimango o vado via. Ho già pensato troppo alla società, ora mi concentro sul campo”. La palla passa ancora a Tuttolomondo: “Perchè nessun incontro con il sindaco? Vuole aspettare le carte, lo ringrazio per la precisazione. Noi non vogliamo metterla sul piano politico. Velocizzeremo i tempi sulla consegna dei documenti in Figc o Lega. Ci fa piacere avere il fiato sul collo dei tifosi. Noi rispettiamo tutti, a prescindere dalle ideologie. Grande stima”.

IL DG LUCCHESI - Il nuovo direttore generale parla delle sue ultime esperienze: “Spesso mi chiamano per dare una mano ai malati. Al Pisa ho portato Gattuso e siamo andati in Serie B. A Latina per evitare il fallimento e ci sono riuscito, accompagnandolo fino all’asta. Non ho fatto avventure fallimentari, non sono il più bravo ma tra i più bravi. Qualche volta mi riesce, altre volte no”.

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