Palermo: il bello deve ancora venire?

La squadra Corini, imbattuta da 8 turni, è in grande crescita e ormai "vede" la zona playoff. In più, ha forse fatto il  miglior mercato della B. Domenica, gara chiave al Barbera con la Reggina
Palermo: il bello deve ancora venire?© LAPRESSE

TORINO - Da un po’ di tempo a Palermo il campionato volge al bello. Ma forse, il meglio deve ancora venire. Domenica scorsa, dopo l’odissea per arrivare nelle Marche, con l’aereo tornato alla base per un finestrino rotto, il Palermo di Eugenio Corini è tornato da Ascoli con una vittoria pesantissima che profuma di playoff, visto che i siciliani ora hanno gli stessi punti del Pisa ottavo (ma sono noni perché i toscani hanno una migliore differenza reti). Una ascesa costruita con una serie di 8 risultati utili consecutivi in cui i rosanero hanno messo insieme 16 punti, cioè un passo da playoff. I problemi avuti nella prima parte della stagione, ora sembrano un ricordo. Il Palermo adesso va che è una bellezza, trascinato anche dalle reti del suo bomber, quel Matteo Brunori riscattato la scorsa estate dalla Juve che con la doppietta di Ascoli ha raggiunto in vetta alla classifica cannonieri della B l’italo-marocchino Walid Cheddira, entrambi a 12 gol. Non solo. Grazie alle risorse del Football City Group, il Palermo probabilmente ha fatto il miglior mercato della B. Sono arrivati elementi di spicco come Tutino (dal Parma) e Verre (dalla Sampdoria), due che se dovessero esprimersi come nelle loro migliori annate, potrebbero dare quel qualcosa in più che fa la differenza. Ma promettono bene anche gli arrivi di due difensori: l’uruguaiano Orihuela (sinergia del City Group) e il danese Simon Graves che a Palermo ricorda lo sbarco di un altro difensore danese chiamato Simon, avvenuto 15 anni fa, un certo Kjaer. E nelle ultime battute del mercato si sono chiusi due colpi non trascurabili, entrambi terzini sinistri che daranno possibilità di scelta a Corini: dal Benevento, Edoardo Masciangelo, che la B la conosce bene e dal Pontedera Giuseppe Aurelio, uno che in C aveva numeri molto interessanti e che potrebbe sorprendere a Palermo. Adesso però, arriva una sfida che sa tanto di esame di maturità: domenica alle 16.15 al Barbera sbarcherà la Reggina di Pippo Inzaghi che nell’ultimo turno, cadendo al Druso di Bolzano in casa del Sudtirol, ha perso il 2° posto, cioè la zona promozione diretta. Sfida che può essere una sorta di spartiacque stagionale per entrambe. In più per il Palermo c’è da riscattare il bruciante 3-0 subito al Granillo all’andata. Quella sfida iniziò a minare nei rosanero tante certezze e spense gli entusiasmi per la promozione ottenuta nel giugno scorso vincendo i playoff della C. Prima del cambio di marcia degli ultimi due mesi, è stato necessario compiere un lento lavoro di ricucitura, favorito da una proprietà che ha sempre dato fiducia a Corini, cosa rara, specie in questa stagione di B, segnata da un numero record di esoneri dell’allenatore. E adesso c’è la sensazione che possa essere arrivato il momento del raccolto. Perché questo Palermo ha tutte le carte in regola non solo per conquistare un posto nei playoff. Ma può dire anche la sua nella corsa per la A. Anche perché il pubblico unico del Barbera (e dei tanti tifosi rosanero che seguono la squadra in ogni stadio d’Italia), può dare quel qualcosa in più che colmi il divario con le squadre che precedono il Palermo. 

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