Palermo, sei da A: ecco perché

Il Parma lo precede di 4 lunghezze  ma i siciliani hanno giocato una partita in meno e viaggiano con una media punti (2.28) da promozione. La svolta con la vittoria di Venezia che può risultare decisiva nel duello in classifica coi lagunari
Palermo, sei da A: ecco perché

TORINO - Il Palermo è a tutti gli effetti la seconda forza della Serie B, non lo dice solo la classifica, coi rosanero a -4 dalla capolista Parma ancora imbattuta. Lo sta dicendo il campo, con le squadre di Pecchia e Corini che sembrano avere qualcosa di più della concorrenza (Venezia e Catanzaro permettendo). Ma la distanza fra le due prime della classe, è minore di quanto appaia. Intanto i quattro punti di differenza potrebbero essere meno, visto che il Palermo deve recuperare la gara interna col Brescia della 2ª giornata (si giocherà l’8 novembre). E poi perché i ragazzi di Corini sono sempre più convincenti e questo ne spiega in gran parte l’ascesa. La conferma la si è avuta nell’ultimo turno, con la vittoria in rimonta sul Sudtirol che sbarcava al Barbera da imbattuto, a un anno esatto di distanza dal precedente incontro, in cui aveva fatto l’impresa. Ecco, il Palermo della scorsa stagione, quello che sciaguratamente buttò via un piazzamento ai playoff all’ultima giornata, di fronte al vantaggio del Sudtirol, forse si sarebbe squagliato o perlomeno non avrebbe reagito bene come quello attuale. Che, invece, senza fare una piega, senza farsi prendere dalla frenesia, con grande personalità ha ribaltato la gara grazie alle reti di due difensori, Ceccaroni e Aurelio. E qui viene a galla l’altro dato bello del Palermo: possono andare a segno (quasi) tutti, visto che ci sono stati già dieci marcatori diversi. Ma nella crescita della squadra di Corini va messa anche una maggior solidità, tecnica e mentale, in campo. Tant’è che il Palermo ha incassato gli stessi gol del Parma (4), segnandone 4 in meno (16 contro 12), ricordandosi sempre che i siciliani hanno giocato una gara in meno. Corini insomma, sta seminando meglio della scorsa stagione, anche perché ha una squadra più forte (pure quella della scorsa annata non era male ma era più fragile di testa). L’obiettivo della A diretta può essere raggiunto, come chiesto dal Football City Group fin dal primo giorno della nuova annata. Sabato alle 14 il Palermo sarà di scena a Modena. Gli emiliani di Paolo Bianco stanno facendo un campionato interessante, hanno perso la prima gara soltanto nello scorso turno, piegati in casa dal Venezia (1-3), dopo essere passati in vantaggio. Un esame serio, anche perché il Modena, in campo, ha una quadratura abbastanza simile a quella del Palermo. Non fallire neanche questo esame, potrebbe voler dire avere definitivamente svoltato verso un campionato da A diretta. Lo dice anche la media punti: la squadra di Corini fa 2.28 punti a partita, con un passo così si va in A in carrozza, di solito. Ma la prima svolta, non va dimenticato, è giunta il 26 settembre, quando il Palermo è andato a vincere 3-1 a Venezia uno scontro diretto per la A che a fine stagione potrebbe anche fare la differenza nella lotta coi lagunari per la promozione.  Quella vittoria ha dato al gruppo rosanero una consapevolezza dei propri (alti) mezzi che ha fatto la differenza anche pochi giorni dopo contro il Sudtirol. E dunque complimenti a Corini: considerato che la squadra in estate è stata profondamente rinnovata (a differenza del Parma, in cui Pecchia sviluppa un telaio collaudato), essere praticamente ai livelli della capolista è un grande successo.

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