Super Parma, ma non è già in Serie A

In 110 anni di vita, il club emiliano non era mai stato campione d'inverno. Pecchia dispone di un organico dove 20 giocatori sarebbero titolari in ogni squadra di B. Ma 6 punti di margine non bastano per fare un girone di ritorno in gestione del primato
Super Parma, ma non è già in Serie A© TVRG R.Garavaglia/ag. A.Liverani sas

TORINO - Non si può dire che il Parma abbia già un piede in Serie A perché 6 punti di vantaggio sul secondo (e terzo) posto di Venezia e Como sono troppo pochi per immaginarsi un girone di ritorno in gestione del primato (come fece il Frosinone un anno fa), il margine non lo consente, è significativo ma ancora troppo esiguo. Tuttavia i numeri del Parma di Pecchia sono formidabili e raccontano di una supremazia che va oltre quel che dice la classifica. Nei suoi 110 anni di storia, il Parma mai era stato campione d’inverno in B. Ha chiuso il girone d’andata a quota 41, dall’era dei 3 punti a vittoria (dal 1994/95), solo otto squadre hanno saputo fare altrettanto e poi sono sempre salite in A, tranne il Mantova nel 2005/06. Nell’anno solare 2023, sono 75 i punti conquistati, con ben 22 vittorie. A dimostrazione che il Parma con Pecchia andava benone già nella seconda parte della scorsa stagione e alla fine, se è ancora in B, paga per la scellerata gara d’andata in semifinale playoff a Cagliari (da 0-2 a 3-2). Parma che ha il miglior attacco del campionato con 37 gol segnati e la seconda difesa (17 reti al passivo contro  le 16 della Cremonese). L’ultimo successo, a Brescia a Santo Stefano, ha portato la firma di Man e Bernabé, le punte di diamante della rosa di Pecchia, dove una ventina di elementi sarebbero titolari in ogni squadra di B. Il romeno Man si sta producendo nella sua migliore stagione in Italia, è a 8 gol (solo uno su rigore) con 4 assist, di cui 3 per Bernabé. Sommando le reti agli assist, il romeno arriva a quota 12, secondo solo al capocannoniere della B, Casiraghi del Sudtirol, che è a 14 (però con 8 rigori realizzati). Assieme a Bernabé e Benedyczak, è già molto ambito in questa sessione di mercato. Ma il Parma non svende nulla, cede solo a un prezzo più che favorevole e, con ogni probabilità, per ogni gioiello se ne riparlerà a giugno quando, con un’eventuale promozione in A nel curriculum, il cartellino di tutti varrà ancora di più. A, quindi. Come la A di Ascoli, la squadra che il Parma ospiterà alla ripresa dopo la sosta invernale, domenica 14 gennaio alle 16.15. E se il Parma non ha staccato la spina durante le feste, quel giorno contro i marchigiani la capolista sarà chiamata a confermarsi sui livelli formidabili del 2023. E questa volta, al terzo tentativo, dovrebbe arrivare quella A persa nel 2021. Senza che il Parma mai diventasse una vera squadra di B. Ma sempre una di A che doveva solo trovare la sua identità. 

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