Pescara, Bocchetti: "Protocollo da perfezionare, bisogna riprendere"

Il direttore sportivo degli abruzzesi: "Calcio ha valore sociale fondamentale, la gente ha bisogno di ritagliarsi un po' di di 'normalità'. La cosa peggiore sarebbe riprendere e poi fermarsi di nuovo per un singolo contagiato, non avrebbe senso"
Pescara, Bocchetti: "Protocollo da perfezionare, bisogna riprendere"© LAPRESSE

PESCARA - L'uomo mercato del Pescara, Antonio Bocchetti, intervistato da Tuttosalernitana ha analizzato a fondo l'eventualità che il campionato di B riparta dopo lo stop dovuto al coronavirus: “Bisogna capire come perfezionare il protocollo. Anche la Lega di serie A chiederà delle modifiche - afferma il direttore sportivo - Il calcio è uno sport di contatto, il distanziamento è quasi impossibile e tutte queste norme comportano spese importanti. Non tutti hanno mezzi e strutture idonee. Vietare certi gesti tecnici o movimenti ai giocatori significherebbe inventarsi un altro sport”. Il Pescara è nettamente a favore del ritorno in campo: “Interrompere i campionati implicherebbe guai economici notevoli, ancora peggio sarebbe riprendere e poi fermarsi di nuovo per un singolo contagiato. Un patron spende migliaia di euro per adeguarsi al protocollo, non avrebbe senso dare un altro stop poche settimane dopo. Per me bisogna riprendere, il calcio ha un valore sociale fondamentale e la gente ha bisogno di ritagliarsi uno spazio di 'normalità'".

 

In cadetteria, il Delfino ha avuto un andamento altalenante: "Volevamo fare un gran campionato valorizzando talenti come sempre fatto negli ultimi anni, ma la fortuna non è stata dalla nostra, tanti giocatori hanno avuto infortuni non di poco conto. Lo stop ha penalizzato tutti, si riprendesse sarebbe davvero un nuovo campionato e vincerà chi si farà trovare pronto soprattutto sul piano mentale”. Bocchetti conclude così: “Ci sono famiglie che lavorano intorno al calcio: la salute viene prima di tutto, ma ci sono molte situazioni che vanno valutate con grande attenzione. Sostanzialmente il nuovo protocollo è di difficile applicazione perché richiede investimenti importanti e strutture di cui non tutti dispongono. Per il bene di tutti è palese che i presidenti e i dirigenti si adegueranno, ma bisogna venirsi incontro l'un l'altro. A luglio e agosto farebbe caldo, immaginiamo la fatica in caso di turni infrasettimanali. Dopo un lungo stop il rischio infortuni è alto, senza una rosa ampia diventa tosta. Non esiste una soluzione che accontenti tutti, ci saranno ricorsi e denunce a non finire”.

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