Inzaghi, così si è rotto il giocattolo Reggina

Nelle 5 uscite del 2023, i calabresi hanno raccolto 4 sconfitte, perdendo la zona A diretta, di questo passo è a rischio anche il piazzamento playoff. Parte della tifoseria contesta Superpippo che però nelle prossime tre gare ha un calendario sulla carta abbordabile
Inzaghi, così si è rotto il giocattolo Reggina© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Nel 2023, il bel giocattolo Reggina sembra essersi rotto. Con lo 0-2 subito sabato al Granillo dal Pisa, gli amaranto di Pippo Inzaghi hanno raccolto la quarta sconfitta sulle cinque uscite del nuovo anno, prima avevano perso anche da Spal in casa, Palermo e Sudtirol in trasferta. La zona promozione diretta, occupata per tante giornate, è scivolata via, ora il Genoa secondo è avanti di 4 punti. Ma di questo passo, con Sudtirol e Bari che hanno raggiunto i calabresi al 3° posto, sono a rischio anche i playoff perché tutte le dirette concorrenti nel nuovo anno hanno un passo superiore della Reggina che nel 2023 ha raccolto solo 3 punti, in tutta la B peggio hanno fatto solo Benevento (1) e Brescia (zero). E nel frattempo, la storia di un grande amore fra Reggina e Pippo Inzaghi registra le prime baruffe. Dopo il ko col Pisa, Inzaghi ha ribattuto alla contestazione di un tifoso di tribuna, mentre sui social abbondano critiche ingenerose sul suo operato, paragonandolo a quello della scorsa stagione, quella in cui Inzaghi viveva una annata tormentata con Cellino a Brescia.  Anche se la tifoseria allo stadio si è divisa fra chi ha fischiato la squadra a fine gara e chi l’ha sostenuta sempre. Ma non ha tutti i torti Superpippo quando anche a fine gara ha ribadito di essere orgoglioso dei suoi ragazzi. Perché per 4 mesi la Reggina ha fatto qualcosa di straordinario. Sì, patron Saladini aveva consegnato ad Inzaghi una squadra che potesse fare un campionato di livello. Ma non era scritto da nessuna parte che arrivasse a lottare per la A diretta, in una B così competitiva, poi. A un certo punto della stagione, lo stesso Inzaghi ci ha creduto, vedendo anche le difficoltà che avevano le big. Ma ora sta venendo fuori la caratura inferiore della squadra e probabilmente anche la stanchezza di certi titolari che non hanno rincalzi i grado di surrogarli, per non parlare della mancanza di un bomber di peso, tant’è che il capocannoniere resta la mezzala Fabbian (7 reti), autentica invenzione di Inzaghi. Va poi ricordato che Superpippo ha firmato un triennale perché il piano per andare in A la scorsa estate era
stato concepito sull’arco di tre stagioni. Dunque la prima annata stava andando oltre ogni più rosea aspettativa, il 3° posto attuale è già tanto, anche se difenderlo da qui alla fine del campionato di questo passo appare arduo. A meno che la squadra non inizi a sfruttare al meglio le restanti gare di febbraio, in cui la Reggina andrà in casa del Cittadella, ospiterà il Modena e chiuderà il mese a Cosenza, un calendario sulla carta abbordabile, a patto che la Reggina torni a essere quella dei primi mesi. Comunque vada, ci sarà tempo per riprovarci. Ma non va dimenticato che soltanto lo scorso giugno, era in discussione l’esistenza stessa della Reggina, dunque quel che si ha in tasca oggi non andrebbe disprezzato.

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