Pedrola, l'oro della Sampdoria di Pirlo

Il 20enne catalano giunto dal vivaio del Barcellona sta incantando in blucerchiato (già 2 gol). Il suo arrivo può portare in futuro molti soldi al club di Radrizzani e Manfredi, i termini dell'accordo sono assai favorevoli per il Doria
Pedrola, l'oro della Sampdoria di Pirlo© LAPRESSE

TORINO - Non sono giornate semplici in casa Samp. La priorità è il completamento del salvataggio societario che non va dato per scontato, anzi. Certo, non mancano segnali molto positivi, come il recente accordo con l’Agenzia delle Entrate per il drastico taglio dei debiti all’erario (passati da 50 a 17 milioni) con il comodo pagamento rateale in un decennio che libererà risorse anche per la squadra. Squadra che però al momento è attardata in classifica (anche per il -2 iniziale) ma non c’è troppo da stupirsi. Certo, quattro giornate sono poche per tirare conclusioni. Ma è diffusa la sensazione che questa Samp non sia attrezzata per la A diretta. Con l’organico attuale anche un piazzamento ai playoff appare non semplice. Tuttavia, c’è un ragazzo catalano appena uscito dal vivaio del Barcellona che fa sognare il clan blucerchiato. Si chiama Estanis Pedrola, 20 anni compiuti il 24 agosto, due settimane dopo essere sbarcato nella Genova doriana. Per capire quanto il futuro sia suo, basta vedere i termini dell’accordo con cui è giunto alla Samp, in prestito con obbligo di riscatto fissato a 3 milioni. Tuttavia, il Barcellona si riserva di riacquistarlo fino al 2027 per sette milioni lasciando, nel caso, il 50% della futura rivendita alla Samp. E a un mese dal suo sbarco in Liguria, lo si può già dire, Radrizzani e Manfredi hanno probabilmente impostato un affarone: nell’immediato non pagano nulla di cartellino (e visto lo stato economico del club, è un’iniezione d’aria fresca), valorizzeranno un giocatore di sicuro avvenire ma non “lavoreranno” per il Barcellona perché avranno una enorme compartecipazione sul suo valore futuro. E visto che il giovane Estanis potrebbe veramente diventare un top player o qualcosa di simile, quella clausola del 50% sulla futura rivendita, è una bella assicurazione sui conti futuri della Samp, di fatto renderebbe la società blucerchiata co-proprietaria del suo cartellino, qualsiasi sia l’altro club che lo detiene, senza pagarne gli oneri. Intanto, a Genova, Pedrola ci ha messo niente a conquistare tutti. Sempre presente nelle quattro uscite, Pirlo non l’ha mai sostituito, col ragazzo il feeling è esplicito (“Pirlo? Mi piace il suo modo di fare calcio”, dice lui, chissà, dovendo venire in Italia, si sarà preoccupato di lavorare per un tecnico giochista e non italianista, non c'è solo la fama del Maestro). Già due le reti, pure belle, anche se hanno portato un solo punto (il pari di Cremona, l’altro gol nell’1-2 subito a Marassi dal Venezia). Fanno pensare che sia riduttivo considerare Pedrola un’ala capace di giocare indifferentemente a destra o sinistra. In un futuro non prossimo, si potrebbe ragionare anche sul proporlo come seconda punta visto come vede la porta. Ma ad oggi, nel 4-3-3 pirlesco, Pedrola è lo scardina-difese, quello che tiene in apprensione per 90’ gli avversar perché può sempre inventare una giocata. Grazie a una tecnica superare certo, ma anche per una personalità che è raro vedere in un ragazzo di 20 anni. Insomma, l’avvenire è suo. Resta da capire quanto possa incidere in questo campionato. Alla ripresa, nel posticipo di lunedì 19 settembre, i blucerchiati ospiteranno il Cittadella, potrebbe essere l’occasione per rendere la classifica più promettente. E se la Samp riuscisse a fare un torneo di vertice, anche per Pedrola si spalancherebbero subito ghiotte occasioni. Quelle che blucerchiati e Barcellona attendono: Estanis può essere fondamentale per le casse sociali di entramb i club, piuttosto disastrate.

 

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