Vero, un derby vinto in Coppa Italia non ha lo stesso sapore del ritorno in Serie A. Ma forse la Sampdoria - dopo il successo ottenuto con pieno merito sul Genoa al di là della differenza di categoria - può ora davvero spiccare il volo verso il suo principale obiettivo stagionale. La stracittadina ha messo in mostra una squadra quasi perfetta, capace di rimontare al pasticcio iniziale di Romagnoli in difesa (il gol regalato al rossoblù Pinamonti) con una prestazione in crescendo sotto ogni aspetto. Spirito, lotta e soprattutto organizzazione di gioco. Tutte le scelte del tecnico Sottil sono state azzeccate, sia quelle iniziali sia quelle in corsa. Per la prima volta si è vista davvero quell'identità collettiva di cui spesso ha parlato in queste settimane il neo tecnico blucerchiato. Con parecchie sorprese positive - da Meulensteen ad Akinsanmiro senza dimenticare Vieira - tra le cosiddette seconde linee.
Borini, emozioni da derby
Il colpo risolutivo è arrivato però dal gran gol del pareggio firmato da Fabio Borini. L'ex Milan e Roma, un fedelissimo di Pirlo, era finito un po' in naftalina dopo l'esonero del tecnico bresciano e mercoledì sera gli era stato preferito inizialmente La Gumina, a sua volta alternativa a uno tra Tutino e Coda. Il gran gol sotto la Sud fa però entrare anche Borini nella storia dei derby genovesi. «Una grande gioia personale per me, per noi, per la città di parte doriana. Abbiamo reso la Coppa Italia una competizione enorme con questa vittoria - racconta Borini - sul gol ho colpito la palla e sapevo già il risultato finale. Ho calciato, ho sentito il rumore della palla e sono andato nell'angolo della Gradinata Sud dove c'era la mia famiglia. Per me è semplice non mollare. Mi dai venti minuti, io non mollo mai. Per me, per il mio lavoro, per la Sampdoria. Ci vuole fiducia e consapevolezza. La B non è facile, ci sono avversari insidiosi come sarà il Modena domenica».
La trasferta di Modena e le parole di Barreca
I tifosi della Sampdoria sono pronti a invadere il Braglia di Modena: 3.300 biglietti venduti in pochi giorni, quasi esaurita la disponibilità di tagliandi per la trasferta emiliana. Sulla quale però pende un possibile divieto, conseguenza delle decisioni che saranno prese dopo gli incidenti tra tifosi avvenuti in occasione del derby. Sarà un esame di maturità per una squadra che deve mettersi a correre anche in campionato. Tra i protagonisti del derby ci sono naturalmente anche il portiere Silvestri (parata decisiva sul rigore di Zanoli) e uno degli ex in campo, Antonio Barreca, autore dell’ultimo tiro vincente dal dischetto. «Quasi come Fabio Grosso al Mondiale 2006 - sorride l’esterno sinistro doriano - è stata una gioia immensa per me. Ho avuto mille pensieri per la testa. Avevo tanta ansia. Poi mi sono detto che dovevo segnare e ce l’ho fatta. I tifosi ci hanno chiesto di vincere il derby e tornare in Serie A. Io ho già fatto tre promozioni in carriera, sicuramente quest’anno siamo più forti rispetto alla scorsa stagione. È arrivata gente con qualità ed esperienza. Dobbiamo lavorare col mister, ci sta dando una grossa mano. Cambiare allenatore non è facile. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Sappiamo quello che vogliamo».