© LAPRESSETORINO - Lo sfacelo della Sampdoria di Andrea Sottil e di un gruppo che avrebbe dovuto inghiottire la B. E che invece, passato il primo terzo della stagione, vede i blucerchiati a -15 dalla capolista Pisa, che ha il doppio di punti e a cui ieri, il club di Boglasco, si è consegnato mani e piedi. Va bene, i nerazzurri toscani stanno facendo un altro campionato. Ma la Samp, che per le agenzie di scommesse doveva essere la seconda favorita per la promozione in A, rischia davvero di buttare via la stagione. Dopo il ko nello scorso turno a Marassi contro il Brescia, un’altra disfatta all’Arena Garibaldi-stadio Anconetani (lo storico e vulcanico presidente del Pisa fu anche, per un breve periodo, collaboratore del Genoa di Spinelli), seconda sconfitta di fila per i “sottiliaci”, e zona playoff che, dopo le partite di domani, potrebbe allontanarsi ancora di più. Una prova desolante quella dei blucerchiati, unica attenuante l’infortunio a Massimo Coda, il bomber principe della Serie B, dopo appena 24’ sostituito da un impalpabile Borini, appena rimesso nei ranghi ma che probabilmente sarà lasciato partire a gennaio, guadagna troppo. Sui primi due gol incassati, da Lind e il sempre più interessante Tramoni, le responsabilità della difesa blucerchiata sono enormi e imbarazzanti, proprio come era successo col Brescia in occasione del gol di Bjarnason. La Samp ha vagolato per il campo dall’inizio alla fine e non è mai stata in partita. E adesso si arriva alla sosta. Dunque, con due settimane di tempo per reimpostare il lavoro, i cambi in panchina potrebbero essere all’ordine del giorno. Sottil era stato già in parte scaricato dalla tifoseria blucerchiata dopo il ko col Brescia. Ma dooo questo tonfo, il sesto in 13 giornate, la società di Manfredi potrebbe fare altre valutazioni visto che l’encefalogramma blucerchiato è ora piatto. E’ la Serie B, bellezza. Dove i nomi importanti hanno un valore relativo. E per imporsi a queste latitudini calcistiche, serve soprattutto una cifra agonistica superiore e un’organizzazione di gioco ben orchestrata, oltre a una mentalità operaia che aiuta sempre a uscire dalle situazioni difficili. Dati che, fra Pirlo e Sottil, in questa B blucerchiata quasi mai si sono visti: agonisticamente, la Samp è una delle squadre più “molli” della B; sull’organizzazione di gioco, siamo sul non pervenuto andante. Quanto alla mentalità operaia, meglio lasciar perdere, questa Samp sembra un dopolavoro di yuppies Anni 80 giunti a fine corsa.
