Cissé, dai rifugiati all'Atalanta: ora vuole portare il Sudtirol in Serie A

Nel fine settimana ha trovato il suo primo centro in Serie B contro il Palermo dopo i primi mesi non semplici a Pisa
Cissé, dai rifugiati all'Atalanta: ora vuole portare il Sudtirol in Serie A

Pallone in area, l'attaccante si gira e calcia di prima intenzione con il destro sotto la traversa. E' l'1-0 della squadra di casa e il Sudtirol in vantaggio contro il Palermo. La rete è quella di Moustapha Cissé, classe 2003, arrivato nel mercato invernale dall'Atalanta. Dopo i primi mesi con poco minutaggio la voglia di cambiare aria per giocare con continuità e rendersi protagonista. L'offerta del Sudtirol e l'inizio della nuova avventura. Da Bergamo a Bolzano, ma la sua storia parte da molto più lontanto ed è davvero particolare. 

Dai rifugiati al Sudtirol, la storia di Cissé

L'arrivo in Italia è come quello di tanti altri che arrivano dal continente africano, segnato dalla voglia di costruire una nuova vita e inseguire i propri sogni. Dalla Guinea, il suo viaggio italiano di Cissé è partito da Lecce, dove ha iniziato a giocare nella squadra dei rifugiati in seconda categoria, il Rinascita Refuges. I problemi di tesseramento per il discorso extracomunitario gli frenano il suo ingresso nel mondo del calcio. Per oltre un anno si allena soltanto senza mai giocare una partita ufficiale, poi arriva un torneo amatoriale nel leccese. Cissé viene messo in campo e segna il gol decisivo per la vittoria della sua squadra. Una partita dove mette in mostra tante qualità e viene osservato da vicino da diversi addetti ai lavori. Le voci corrono e arrivano sulla scrivania di Sartori a Bergamo. L'Atalanta parla con chi segue il ragazzo e prova a portarlo nel proprio settore giovanile. I nerazzurri riescono a tesserarlo occupando anche uno slot da extracomunitario, un segnale importante di quanto il club creda nelle qualità del ragazzo.

La pandemia ha frenato il suo ingresso in squadra, ma nel febbraio del 2022 trova spazio per la prima volta con la Primavera di Brambilla. Dopo i primi 13' in Coppa, fa il suo esordio contro il Milan. Una doppietta che regala la vittoria ai nerazzurri. Da quel momento non uscirà mai dal campo e termina la stagione con 14 centri in appena 15 presenze portando la squadra in finale di Coppa Italia e facendo tremare la Juventus nella prima partita della fase finale del campionato Primavera. Un finale di stagione importante, ma nel mezzo c'è anche l'esordio in A contro il Bologna. Gasperini lo manda in campo a seguito di diverse defezioni nel reparto offensivo, ma lui non delude le attese e con il destro trova il gol vittoria al Dall'Ara. A Bergamo sono sicuri di aver trovato una nuova stella e per lui è importante giocare per acquisire minutaggio. In estate l'opportunità della B, prima Pisa e poi Sudtirol da gennaio. A Bolzano impiega tre partite, ma è alla prima da titolare dove sigla il primo centro nel campionato cadetto. Dai rifugiati alla A con l'Atalanta, il presente dice Serie B ma con il sogno di continuare a lottare per raggiungere la promozione. 

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