Per la A c'è anche il Venezia di Vanoli

Già negli ultimi mesi dello scorso campionato, i lagunari erano la squadra più forte della B. Ora il tecnico ha varato una squadra più offensiva, il 3-0 al Como dell'esordio dice che ci sono enormi potenzialità. A patto che non venga ceduto Pohjanpalo
Per la A c'è anche il Venezia di Vanoli© Lapresse

TORINO - Il Parma sarà pure la squadra più forte. Ma la prima giornata di Serie B ha detto che il Venezia è la più bella. E visto che ha ottenuto la vittoria più netta di tutto il turno, magari anche la più forte. Non è cosa da poco dare tre gol (a zero) al Como che in teoria dovrebbe avere ambizioni playoff ma che in Laguna è franato miseramente di fronte alla gioiosa macchina da guerra su cui da quasi un anno lavora Paolo Vanoli, tecnico che i grandi club iniziano a tenere d’occhio. Si potrebbe parlare di Venezia 2.0 rispetto a quello andato in scena la scorsa stagione. Vanoli l’aveva ereditato quasi sul fondo della classifica e l’aveva portato ai playoff, basandosi su un solido 3-5-2 che esaltava la vena di Pohjanpalo (19 gol nello scorso campionato). Il Venezia visto contro il Como, senza perdere di solidità, è decisamente più sbarazzino. Perché a sostegno del bomber finlandese agiscono due giocatori che sanno essere letali: Johnsen e Pierini. Il norvegese è tornato ai suoi migliori livelli italiani e domenica sera al Como, oltre a essere incontenibile, ha realizzato l’assist del 2-0. Il figlio d’arte Nicholas Pierini invece, sta completando la sua rivincita. Per imporsi giocando con continuità, nel 2021 scendeva in C al Modena e poi al Cesena per farsi quel nome che ora ha, anche se avrebbe meritato di non lasciare la categoria perché già in giovane età mostrava una personalità superiore. Al Como ha segnato una bella doppietta che la dice lunga sulle sue potenzialità, l’altro gol l’ha realizzato Pohajanpalo, ovviamente, per la gioia della tifoseria arancioneroverde  Anche questo è un dato che può fare la differenza rispetto alla scorsa stagione. Un anno fa il Venezia era fresco di retrocessione e la piazza o era sfiduciata e disertava lo stadio, o metteva in discussione l’operato della società. Insomma, non il clima ideale per crescere. Poi, a fine 2022, è sbarcato Vanoli e da allora è tutta un’altra storia perché l’ex collaboratore di Ventura e Conte sta riuscendo a tirare fuori da tutti il meglio. Insomma, per la A c’è pure il Venezia, a patto che negli ultimi giorni di mercato non venga ceduto Pohjanpalo ma ci sono buone possibilità che resti. Poi, il fatto di lavorare con un gruppo quasi identico a quello della passata stagione, che negli ultimi due mesi della scorsa annata non aveva rivali, fa pensare che il Venezia si possa giocare le sue carte per riconquistare quella A che sotto la gestione Niederauer arrivò già nel 2021, battendo in finale playoff il Cittadella. Il calendario poi, potrebbe concedere una partenza sprint. Perché sabato alle 20.30 il Venezia sarà di nuovo di scena in casa, al Penzo sbarca il Cosenza, l’altra squadra che nel primo turno ha vinto 3-0 (solo che l’Ascoli è riuscito ad andare all’intervallo in otto, con tre espulsi). Confermarsi anche coi calabresi sarebbe come gettare la maschera e candidarsi seriamente a un campionato di vertice.

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