Baldini senza filtri! "Dicevano che ero una testa di ca**o. Ora tutti sul carro Pescara"

Il Pescara torna, dopo quattro anni, in Serie B. I biancazzurri arrivano fino ai calci di rigore contro la Ternana, decisivo uno straordinario Plizzari con tre tiri parati per far esplodere la gioia all'Adriatico. Ma protagonista indiscusso della cavalcata degli abruzzesi è senza dubbio l'allenatore Silvio Baldini, che dopo aver riportato il Palermo in cadetteria nel 2022 ripete l'impresa con il Pescara. Al triplice fischio, davanti ai microfoni, il tecnico è uno show nello show: con i suoi modi schietti e senza peli sulla lingua, tra la promozione appena ottenuta, qualche sassolino tolto dalla scarpa ma anche delle considerazioni sul calcio italiano e sul momento della Nazionale.

Baldini, Pescara in B e lo sfogo post promozione

Così Baldini nel post partita: "Dopo i rigori non ho capito più nulla. Abbiamo giocato contro una squadra più forte come la Ternana, il nostro migliore è stato Plizzari, il portiere: ha fatto interventi miracolosi e anche ai rigori ha fatto prodezze, l'ho abbracciato e gli ho detto che gli voglio bene. Rimasti in 10 non c'è stata più partita, abbiamo provato a portarla ai rigori e abbiamo vinto. Voglio dedicare questo successo a quegli allenatori che quest'anno sono stati meno fortunati di me e non sono riusciti a portare a termine il loro lavoro. Tra vincere e perdere c'è una differenza sottile, questione di dettagli. E se il Pescara ha vinto lo deve al presidente Sebastiani: sta sui cogl***i a tutti ma mi ha sempre difeso, specie dopo i 3 ko di fila".

"Ora tutti sul carro dei vincitori"

Baldini ha poi proseguito sfogandosi: "Parlo a ruota libera: sento dire che il merito è del diesse Delli Carri (direttore sportivo del Pescara fino al 2024 prima di andare alla Triestina, ndr), ma col ca**o che è merito suo. Ora salgono tutti sul carro dei vincitori, ma i meriti sono di Daniele Sebastiano e Pasquale Foggia". Poi sul futuro: "Ora non ci pensiamo, l'importante era riportare il Pescara in Serie B. La metà delle persone presenti non aspettava altro che darmi del somaro, ma è andata male per loro... A Pescara se nasci povero trovi affetto e solidarietà: qui si fanno i miracoli, come quello accaduto stasera". Poi sul paragone con Zeman e Galeone: "Non scherziamo: loro hanno fatto cose strepitose, scrivendo la storia del calcio. Sono solo felice del fatto che le persone che ho conosciuto siano orgogliose di me".

"Questo è un mondo di ipocriti"

Ai microfoni di Rai Sport, subito dopo la fine dei calci di rigore, Baldini si lascia andare ad un lungo sfogo: "Questo è un mondo di ipocriti fatto di procuratori e direttori sportivi, quando dico queste cose si offendono ma ogni tanto Le Iene qualcuno lo scopre di questi lestofani di cui parlo io. Abbiamo gioie come questa, ma pensare che accadono certe cose... Mi viene una tristezza, mi prende il cuore perché questi ragazzi possono fare una cosa del genere solo se alla base hanno delle persone che gli possono insegnare. Ma non io: le persone alla base di cui parlo sono persone come il presidente, che è stato contestato tutto l'anno ma è un grande dirigente. Abbiamo avuto un periodo di flessione, perdendo tre partite, e molti dei suoi suggeritori gli dicevano di cambiare allenatore, lui invece mi chiamava dicendomi di andare avanti per la mia strada e che avremmo vinto i playoff".

"Dicevano al presidente che ero una testa di ca**o"

Lo sfogo prosegue: "Ora non mi voglio dilungare, perché io sono uno che quando fa certi sfoghi non finisce più di parlare. Grazie a tutti, anche a quelli che sono andati a fare da suggeritori al presidente dicendo che io ero una testa di ca**o e che non so gestire un gruppo. La vittoria è soprattutto contro questi tipi di persone che rappresentano la cattiveria e il male del calcio". Una chiusa sull'Italia, reduce da un pesante ko: "La Nazionale con la Norvegia ha perso tre a zero: il problema non è se c'è Spalletti, c'è Conte, c'è Lippi, c'è Capello. Il problema è che creano una generazione di persone che non sa più nemmeno che cos'è la bandiera italiana, che cosa vuol dire indossare la maglia azzurra, perché la Nazionale vera -come quella del 1982 che ha vinto con Scirea, con Tardelli, con Conti, con Graziani, con Rossi - non avrebbe perso con la Norvegia".