Michel Ocelot premio alla carriera a Cartoons on the Bay 2019

Il regista ha presentato durante il festival il suo ultimo lungometraggio d'animazione: Dilili a Parigi.
Michel Ocelot premio alla carriera a Cartoons on the Bay 2019

Tra gli autori francesi più amati e apprezzati nel panorama del cinema d'animazione, Michel Ocelot è uno dei protagonisti della 23° edizione di Cartoons on the Bay, che ha deciso di assegnargli il premio alla carriera. Per l'occasione, il regista ha portato con sé a Torino il suo ultimo film, Dilili a Parigi, la storia di una coraggiosa ragazzina, che riesce a sgominare i piani malvagi di una setta maschilista che vuole sottomettere le donne.

Un argomento estremamente attuale di cui è necessario parlare, secondo Ocelot: "È la cosa di cui si deve parlare oggi e sempre. Il numero di donne e bambine uccise solo perché donne è superiore rispetto al numero di morti che fa una guerra. Questo accade in tutti i paesi, ed è un argomento che era necessario trattare."

È la prima volta che ambienta un film a Parigi. Il tema è collegato alla storia della città e della Francia?

"Non ha nulla a che vedere con l’attualità, ma ho scelto la Belle Époque per diverse ragioni. Ho sempre cercato di raccontare luoghi interessanti in tutto il pianeta e alla fine ho scelto anche Parigi, dove vivo, e ho scelto la Belle Époque. Quello che mi piace di quest'epoca sono i vestiti delle donne! Per far sognare le persone ci vogliono gli abiti lunghi, immaginate Sarah Bernhardt con i pantaloncini!"

"Oltre alle ragioni superficiali, ho capito che era quella che mi serviva perché mostra gli orrori peggiori commessi dall'uomo ma anche l’antidoto ad essi: la civiltà. In particolare, la civiltà occidentale che ritengo sia la migliore, fino ad oggi. Per Parigi, i primi 20 anni del ‘900 sono eccezionali e mi hanno dato l'opportunità di mostrarvi donne e uomini eccezionali che hanno fatto grandi cose per l'umanità, senza avere il bisogno di sopraffare gli altri. Perciò non è un ritratto utopico, ma storico. Ritengo che la cultura occidentale sia la migliore perché è aperta ad altri. Da quello che so, alla Sorbona la cattedra di arabo ed ebraico esiste dal quindicesimo secolo, Le mille e una notte sono stati scoperti da un professore francese di arabo, che aveva tradotto prima il Corano, e poi ha tradotto le famose fiabe orientali. Non tutte le civiltà sono in grado di aprirsi allo stesso modo. In questo risiede la grandezza di questa civiltà."

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